Cosa devono bere i miei occhi da quella coppa? Devono bere una mancanza di rispetto che si esplica in un liquame amaro ed inutile che sa di blasfemia.Devono bere un compendio di banalità distillate in poche righe.Devono bere una fesseria che vuole il prete ignorante dei problemi della famiglia.Chi parla è sposato? Ha figli?Da secoli a chi si rivolgono i coniugi quando hanno problemi?Chi raccoglie le confessioni dei fedeli?È vero, i tempi stanno cambiando e la Chiesa dovrà impegnarsi nell’ennesima sfida per intassellarsi nei tempi senza occupare troppo “posto” e nulla è scontato.Eppure i calici, ai tempi della vecchia repubblica erano più ricchi di sapori forti e decisi.Il vino, almeno per attitudine, recitava il suo ruolo pur odiandosi sportivamente con l’acqua e viceversa.Oggi ognuno rifiuta il fatto che esistono ruoli che vanno recitati e che comunque esiste un solo impresario semicoincidente: Dio e l’uomo per l’ateo.La Chiesa ha le sue regole che non sono vincolanti la materia chiamate “dottrina” e lo Stato ha le sue che vincolano l’uomo e la materia chiamate “leggi”.Ogni attore DEVE recitare la sua parte da copione e da contratto; quindi non ci si stupisca che ciò accada.Lo Stato DEVE tutelare anche chi vive in compagnia sia esso non sposato, omosessuale o semplicemente amico, la Chiesa non DEVE essere d’accordo, ricordando, tra l’altro, che lo Stato fa pochissimo per le famiglie.La stessa cosa accade per il divorzio e l’aborto; due cose che la Chiesa DEVE essere contraria ma che lo Stato le DEVE regolare… a beneficio di un dissennato Arbitrio che l’uomo del resto ha ricevuto “dall’impresario”.Questo paradosso, ci permette, in estrema ratio, di togliere contro ogni logica, se lo vogliamo, sabbia dalla clessidra della nostra vita.UDM
Post N° 3202
Cosa devono bere i miei occhi da quella coppa? Devono bere una mancanza di rispetto che si esplica in un liquame amaro ed inutile che sa di blasfemia.Devono bere un compendio di banalità distillate in poche righe.Devono bere una fesseria che vuole il prete ignorante dei problemi della famiglia.Chi parla è sposato? Ha figli?Da secoli a chi si rivolgono i coniugi quando hanno problemi?Chi raccoglie le confessioni dei fedeli?È vero, i tempi stanno cambiando e la Chiesa dovrà impegnarsi nell’ennesima sfida per intassellarsi nei tempi senza occupare troppo “posto” e nulla è scontato.Eppure i calici, ai tempi della vecchia repubblica erano più ricchi di sapori forti e decisi.Il vino, almeno per attitudine, recitava il suo ruolo pur odiandosi sportivamente con l’acqua e viceversa.Oggi ognuno rifiuta il fatto che esistono ruoli che vanno recitati e che comunque esiste un solo impresario semicoincidente: Dio e l’uomo per l’ateo.La Chiesa ha le sue regole che non sono vincolanti la materia chiamate “dottrina” e lo Stato ha le sue che vincolano l’uomo e la materia chiamate “leggi”.Ogni attore DEVE recitare la sua parte da copione e da contratto; quindi non ci si stupisca che ciò accada.Lo Stato DEVE tutelare anche chi vive in compagnia sia esso non sposato, omosessuale o semplicemente amico, la Chiesa non DEVE essere d’accordo, ricordando, tra l’altro, che lo Stato fa pochissimo per le famiglie.La stessa cosa accade per il divorzio e l’aborto; due cose che la Chiesa DEVE essere contraria ma che lo Stato le DEVE regolare… a beneficio di un dissennato Arbitrio che l’uomo del resto ha ricevuto “dall’impresario”.Questo paradosso, ci permette, in estrema ratio, di togliere contro ogni logica, se lo vogliamo, sabbia dalla clessidra della nostra vita.UDM