Le Arabe Felici®

Post N° 3567


La Vipera.Questo era il nome dato a questo folle velivolo, in tedesco Natter.Questa “cosa” con piccole ali, fatta in legno, sarebbe stato il primo abbozzo di un sistema missilistico anti-aereo, che sarebbe stato semi automatico, dettato dalla disperazione di una Germania che nel 1944 stava soccombendo sotto le bombe alleate.Si parla di semi-automatico perché l’oggetto volante voleva essere, più o meno,  un missile anti- aereo, radio-giudato da terra fino al bersaglio e il pilota, mero accessorio,  avrebbe disattivato il pilota automatico per puntare il velivolo e sparare i razzi che aveva sul muso contro i B17 americani, per poi buttarsi con il paracadute e lanciare questo affare (ormai balistico) contro la coda di un bombardiere.La macchina era “ibrida” perché il mondo non disponeva di una tecnologia tale da fare a meno dell’”accessorio” pilota; era un “posacoda” cioè poteva partire da un rampa senza il bisogno di un aeroporto, peraltro ormai quasi completamente distrutti dai bombardamenti, e i razzi spingevano, nell’arco di 12 secondi,  il malcapitato “accessorio umano” a velocità (si pensa) a volte quasi transonica.Il progettista, un certo Erich Bachem, era superato in pazzia dal capo delle SS Heinrich Himmler, al quale piacque il progetto che fu modificato con un sistema per far atterrare “la vipera” senza la non più indispensabile pista; infatti il Natter aveva un grosso paracadute che decelerava violentemente l’apparecchio il quale si spezza in due pezzi che a mezzo di propri paracaduti si cercava di riportare a terra.
I tedeschi se la intendevano bene con i giapponesi i quali, sul modello del Natter crearono il “bocciolo di ciliegio” o Yokosuka MXY-7 Ohka.La loro empatia era perfetta, “il bocciolo di ciliegio” non solo faceva quello che faceva “la vipera” ma lo faceva con un razzo con tempi di accensione più corti (quindi più critico) e con “l’accessorio umano” “a perdere”.Una cosa è un aspirante kamikaze che sale su un normale aereo da guerra con l’intenzione di diventare il “vento divino” una cosa è salire su “un bocciolo di ciliegio” progettato apposta per una folle corsa di sola andata.UDM