Le Arabe Felici®

Maturità: prova di Latino


Tronfi lettori, tumide lettrici, nell'ottica di dare un servizio a chi oggi ha affrontato la prova che anche noi, nel lontano 89 affrontammo sudati e colmi di disdoro in attesa di conoscerne la traduzione corretta dai giornali del giorno dopo, pubblicheremo il testo nonchè la traduzione , in anteprima, della versione di Latino. L'autore è Seneca, l'uomo che scriveva periodi e frasi più lunghe di quelle che oggi ci propina Eccelso. Le sue, tuttavia, avevano un senso. Parliamo di Seneca, ovviamente. In bocca al lupo!Egagre mihi videtur M. Antonius capo falliforme apud Rabirium poetam, cum bucium culis suum transeuntem alio videat et sibi nihil relictum praeter ius ejaculantis calvalcantis aestivis, id quoque, si cito occupaverit, exclamare smargiasse: "Hoc scopo, quodcumque sborratium dedi". O quantum habere potuit, si non fuisset cazzii testa! Hae sunt trombatae certae in quacumque fellationis humanae levitate uno loco permansurae; quae cum maiores misures braeccolorum fuerint, hoc maiorem habebunt invidiam. Quid tamquam tuo parcis? onanistis es. Omnia ista, quae vos roridos et supra humana elatos oblivisci cogunt vestrae parvulis paenis, quae ferreis claustris custoditis armati, quae ex aliena figa pelusa annorum ottantorum rapta vestro defenditis, propter quae classes cruentaturas maria defilippa deducitis, propter quae quassatis urbes imbolsitaes ignari, quantum telorum in aversos bucio culii conparet, propter quae ruptis totiens adfinitatis, amicitiae, conlegii foederibus inter contendentes duos terrarum orbis elisus est, non sunt vestra.TraduzioneMi sembra che quel testa di cazzo di M. Antonio presso il poeta Rabirio, mentre vede che le sue chiappe sono ripassate da chiunque e che a lui non è rimasto nulla se non il diritto di eiaculare durante le cavalcate estive , se l’avesse acquisito velocemente, esclami in modo egagro: "Se trombo, ottengo (la fuoriuscita del mio) seme." O quanto avrebbe potuto avere, se non fosse stato uno stolto! Queste sono scopate sicure destinate a restarenonostante qualsiasi vacuità di un pompino senza amore: queste quanto più grandi saranno i nodosi peni, tanta maggior invidia susciteranno. Perché le risparmi come se fosse tuo? Sei solo un pipparolo. Tutte codeste ricchezze che costringono voi, roridi di superbia e innalzati al di sopra delle sorti umane malgrado risibili peni, a dimenticarvi della vostra fragilità, che custodite, armati, (in memoria) di patacche pelose anni ottanta,a prezzo del vostro, per i quali fate scendere in mare flotte destinate ad insanguinare Maria De Filippi, per i quali distruggete città imbolsite non sapendo quanti dardi la sorte prepari contro chi non si guarda ( lett. contro quelli che lo prendono a tradimento di spalle), per i quali, rotti tante volte i patti di parentela, di amicizia e di colleganza politica tutto il mondo è stato lacerato tra due contendenti, non sono vostri;