Le Arabe Felici®

Paolo è un pornografo?


Ieri, al termine della festa di Paolo, che rimarrà famosa soprattutto per gli antipasti portati da Cri, l’unica cosa di classe presente nella fatiscente abitazione del Silenzioso, sordido luogo di trivio e fescennino clangore, il padrone di casa mi ha fatto gradito omaggio di due bisunte Vhs. Sul contenuto che le stesse celavano, non mi sto a dilungare: dico solamente che il nastro consumato di queste mal nascondeva una reiterata visione assai foriera di nocumento alle diottrie ormai ridotte allo stremo del nostro. Ed il fatto che fossero appiccicose mi faceva sentire come se, in un certo senso, toccassi personalmente con occhi di speranza quella che poteva essere la progenie di Paolo ma che ora era ormai ridotta a flebile collante donato al mondo con un fiacco e mesto zampillo durante uggiosi notti di solitudine. Paolo, separandosi dalle cassette, con il volto scavato dalla commozione, mi ha sussurrato dolcemente con un filo di voce rotto dall’emozione : “Con questi film, sono diventato l’uomo che sono ora”. E subito dopo ha scorreggiato le penette al pesto, causando un repentino cambiamento climatico all’interno del salotto. Ho preso le cassette con la stessa cura che avrei usato maneggiando un ipotetico polmone d’acciaio collegato all’apparato cardiorespiratorio di Paolo. Vedevo che lui, con la coda dell’occhio, mi scrutava, scuotendo la testa ed accarezzandosi la mano destra, fedele compagna di vita. Arrivato a casa, protetto dal buio della notte, sdraiato a letto con ormoni infiacchiti dal gateau di patate di Paolo, pesante quanto pasteggiare con una incudine impanata, ho messo la cassetta nel vhs, inizialmente riottoso ad essere profanato da qualcosa che aveva ancora sopra le tracce di vita del precedente proprietario. Ho riavvolto con curiosità, ed, arrivato alla fine, ho premuto play, con le stesse aspettative che avrebbe un bambino di fronte ad una guantiera di ghiotti dolciumi. La prima immagine che mi si è parata davanti è stata quella di Valentino Rossi in un vecchio motomondiale. Dopo dieci minuti di Warm Map ed interviste pre gara ho cominciato ad immaginare che fossi di fronte al vecchio trucco del laido Paolo: per evitare di essere beccato in flagrante durante attimi di smargiassa autostima, ha usato la tattica della registrazione del motomondiale prima delle scene di meretricio, in modo da convincere chi trovasse per caso la cassetta che il materiale ivi registrato fosse innocuo. Dopo un quarto d’ora Valentino Rossi era in testa. Ho cominciato a sudare. Pensando, seriamente, che Paolo si masturbasse guardando corpi maschili sfrecciare su belve a due ruote. Premo avanti veloce. La gara continua. I miei ormoni decidono di andare al cinema, lasciandomi completamente svuotato a guardare una gara che avrà minimo 10 anni. Avanti veloce, ed ancora non succede un cazzo. Dopo 34 minuti netti, compare come per incanto una giovanissima Selen che armeggia con una statuetta indiana pensando seriamente di infilarsela in pertugi notoriamente usi alla defecazione. Premo stop sul videoregistratore. Più di mezzora di motomondiale: anche l’apparato urogenitale di Rocco imploderebbe. Paolo. Vedi di andartene affanculo un pochino…