Le Arabe Felici®

Alberto Stasi, minuto per minuto


Milano:  Alberto Stasi come non si era mai visto dal giorno dell’omicidio della sua fidanzata, Chiara Poggi. Sorridente, un po’ ingrassato, dall’espressione spensierata. Così lo mostra in esclusiva il settimanale «Chi», in edicola . Stasi è stato fotografato con un gruppo di amici e a braccetto con una ragazza per le vie di Milano, in zona Navigli. Il settimanale riporta con cura morbosa l’intera serata passata da Alberto, che appare sereno e senza problemi. Tra le varie fotografie all’interno del servizio: Alberto scorreggia dentro la sua smart, rigorosamente a finestrini chiusi, suscitando l’ilarità della propria accompagnatrice. Alberto assaggia un big chili burger bollente e bestemmia Padre Pio per aver inavvertitamente addentato un peperoncino messicano invero piccante. Alberto acciacca la merda di un alano dissenterico appena sopra il marciapiede del locale a cui si stava recando e, di nascosto, si pulisce le scarpe su un Jaguar parcheggiato nei pressi.La Jaguar si scoprirà essere di proprietà di un noto medico brianzolo di 64 anni, uscito di nascosto con un trans di San Gineto Lido.Alberto si reca al bagno del locale e gli amici, mentre è via, gli mettono, per scherzo, una Mentos dentro la sua Diet Coke ordinata al bancone.Alberto simula con le dita a pistola una rudimentale rivoltella, ruttando fragorosamente per imitarne lo sparo.Alberto dice agli amici di pagare alla romana, quando in realtà ha mangiato di più, avendo preso il dolce, il caffè e tre bicchieri di sambuca. Alberto, lasciata la nuova fidanzata a casa, va a fare il puttan tour con gli amici, prendendo per il culo le mignotte di Parco Capello.Ora, valutando la situazione, ci si chiede cosa possa essere più disarmante. L’ironia grottesca di questo post o la morbosa attenzione di un rotocalco per dei fatti assolutamente inutili di fronte alla tragedia della morte di una ragazza, della quale ancora non si conosce il nome dell’assassino?Dove è finito il pudore di una informazione scevra dai sensazionalismi?Questa è la nostra classe giornalistica. Ce la meritiamo.