Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
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Post N° 4595

Post n°4595 pubblicato il 28 Dicembre 2007 da Le.Arabe.Felici

Cari FRE.BLO.IDI (FREquentatori di un BLOg IDIota)….

Voglio parlarvi di un oggetto realizzato dall’uomo che ne eleva veramente l’ingegno tecnologico ad arte.
Ahimè, l’uomo, ha la deprecabile abitudine di dare il suo meglio solo in guerra e in amore.
Personalmente non amo e non credo nell’uso della forza però lasciatemi, almeno…. giocare… i tornei medioevali erano un buon metodo per non fare la guerra.
Oggi le cose stanno un po’ cambiando ma l’alternativa alla tecnologia di guerra è la tecnologia futile per puro business… allora viva la Guerra Fredda!
Il giocattolone in questione è un SR 71 Blackbird, aereomobile in grado di fare Londra-New York in poco meno di 2 ore.
L’aeromobile non fu mai offensivo (tranne un prototipo) ma fu un puro ricognitore strategico capace di 50 kilometri al minuto in grado di fotografare 26.000 km quadrati in un ora.
Oltre alle prestazioni a tutt’oggi imbattute lo sviluppo fu un qualcosa.
Furono realizzati strumenti siderurgici ad hoc per la sua costruzione. Infatti l’SR71 è la più grande opera in lega di titanio della storia. Non c’erano macchine in grado di produrre profilati di quel tipo ed in quella quantità per cui si realizzò tutto di sana pianta compreso i normali utensili, tipo la chiave inglese, in quanto quelle “normali” potevano rovinare la delicata lega del blackbird.
Perché tante accortezze? Il BlackBird volando oltre i 3.500 km. orari con altezze oltre i 25.000 metri subiva uno shock termico spaventoso tanto da dover progettare fili e cavi adatti alla bisogna; al momento dell’atterraggio doveva svolazzare un po’ prima di atterrare per poter raffreddare la struttura, particolarmente gli attacchi alari e comunque una volta atterrato era seriamente sconsigliabile avvicinarvisi a causa del calore delle strutture.
Tanto era l’energia termica che accumulava che i piloti conoscevano il comportamento aereo per aereo, il grande Kelly Johnson (il progettista) si accorse che ogni volta che l'aereo volava, tutto il metallo si ritemprava e subiva dei cambiamenti di tipo meccanico. In effetti non molti sanno che il titanio va sempre in lega in quanto metallo dalle proprietà meccaniche veramente scrause. Il titanio, oltre alla leggerezza, ha la sola buona caratteristica di avere un punto di fusione oltre i 3000 gradi (il più alto) ma una volta scaldato, anche a temperature di molto inferiori, difficilmente riprende la forma originale, quindi il titanio va sempre in lega, anche se così si abbassa il punto di fusione.
Anche il motore era un capolavoro, infatti era costituito da due ottimi General Electric JP57 da oltre 14.000 kg. di spinta cadauno, che ovviamente non bastavano per dare la potenza necessaria, allora ad una certa velocità, cioè arrivati ai limiti del motore, questo si spegneva e lo spazio poco dopo il cono diventava ambiente adatto a trasformare la propulsione (escluso il JP57 che si isolava tramite una sorta di saracinesca) in un turbo stato reattore, in pratica una sorta di razzo atmosferico, il tutto grazie ai coni che scivolavano verso l’esterno facevano una cosa che in condizioni normali non deve assolutamente accadere, pena lo spegnimento dei normali motori a reazione, cioè ingerire lo strato limite e nel caso del Blackbird, l’onda d’urto.
UDM

 
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eolotricks
eolotricks il 29/12/07 alle 14:50 via WEB
Buona analisi. Però secondo me si tralascia un particolare di notevole importanza per capire il pensionamento di un simile gioiello... Si era in piena La difesa aerea strategica della defunta URSS, si basava su una copertura SAM capillare. Adesso, non dico che ci fosse una batteria in ogni salotto, ma il dispiegamento di batterie che l'URSS teneva operativo sul territorio in tempo di pace (senza neppure tener conto delle riserve logistiche...) la NATO non lo metterebbe insieme neppure in tempo di guerra... Ma torniamo al discorso strategico, la forza aerea dell'URSS, era una forza d'attacco, non una forza da "supremazia aerea". Sia l'aviazione di marina a lungo raggio (prima col TU-22M BACKFIRE, poi con il deceduto sviluppo del TU-160 BLACKJACK) destinata al contrasto con la forza aeronavale NATO, che quella d'attacco strategico (Fulcrum, Flanker, ecc.. ecc..) con impiego a supporto di una forza d'invasione, reagiscono, data la tipologia dei veivoli sviluppati, come forza da attacco o da interdizione, ma mai come forza da supremazia aerea sui cieli NATO. Supremazia che forse, avrebbero pure ottenuto, dato il numero, ma sulla quale non contavano, grazie alla possibilità di proiettare in avanti i SAM per il controllo del cielo sul saliente Questo perchè i SAM costano meno, e se li posso lanciare in quantità da grandinata estiva, sfido qualunque aereo a passarci in mezzo... In oltre, già negli anni '70, i missili sovietici, si erano rivelati ottimi, alcuni addirittura superbi, i loro sistemi di guida integravano già la cosidetta "ridondanza operativa", cioè un sistema di guida multiplo: radar+termico+inerziale da prossimità, il tutto unito da una rete informativa territoriale basata su rilevazioni geostazionarie sia fotografiche, sia a scansione radar, ma sopratutto "termografiche"... Quasi impossibili da eludere. E lo SR71 che aveva una discreta capacità stealth, e insuperabili (forse da un intercettore, ma alla portata di un SAM) prestazioni velocistiche, aveva in volo sulla gelida URSS la tracciatura termica del Krakatoa se visto da un sensore termico piazzato a 120 km d'altezza.
 
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