IL PETTIROSSO

SORRISO ALLA RUGHETTA..


 Ma cosa ti costava.In fondo poteva capitare anche a te.Bastava un segno.Una leggera gomitata,un tenue movimento di sopracciglio
,che so,un tirc tric fatto col mignolo.E invece no.Tu,mio caro e generoso vicino di posto,amico e collega di lunga data,mi hai lasciato passare un'intera serata con un'enorme foglia di rughetta incastrata tra gli incisivi e non mi hai detto nulla.
Hai concesso che mi abbandonassi in radiosi sorrisi,confusa e felice,incosciente dell'immagine orribile che stavo dando di me medesima.E mi sono vista a casa.Non era semplicemente una foglietta..era un intero cespo di insalata.Non posso credere che tu,che mi sei stato appiccicato addosso come un paguro per tutta la sera,non l'abbia notato,brutta serpe.
E oltre tutto non era una cena di cugini o una pizza tra i compagni delle medie.Era una serata di pubbliche relazioni,quelle rogne di lavoro dove la regola migliore è parlare poco e ascoltare molto,eventualmente sorridere,se capita,e io infatti così facevo,peccato per la niçoise infilata nella dentiera.
Sembravo una di quelle pubblicità di dentifrici che si vedono per strada alla quale i vandali hanno colorato col trattopen i denti davanti.Eppure bastava poco..davvero.Quante volte dovrò ancora uscire dal bagno con la gonna incastrata nei collant prima che qualchuno si degni di segnalarmelo?E quante volte dovrò viaggiare col kajal colato in faccia prima che un' anima pia almeno mi dica come mai ho delle occhiaie da procione?
O che ,combinazione,mi sono scivolate le spalline di gomma piuma proprio sul banco di pesce fresco e sarebbe meglio che le tirassi via.O che ci ho i collant sguarati fin nella caviglia,che viaggio con la sciarpa di seta incastrata nella portiera o che per fare la coda lì devo prendere il numerino? E dài,su..in fondo che ci costa:diciamo agli altri quello che vorremmo dicessero a noi!![Luciana Littizzetto]