Il corpo barbaro ionutro, di lui mi prendo cura,d’estate lo svesto,lo copro d’inverno l’ammasso di pelle , la carne eossa pesantiin quali il tempo si annida,materia deperibile,di vita non piùgravida .Se pur ingombrante mirisulta stretto.Non si divida, hai detto,lo spirito e il corpofanno l’uomo intero!Ma ioal di fuori lo vedo eripeto :è stretto.Segreta carnale nella quale il mio vivere è maledetto. N. * dipinto di Serge Marshennikov