Oscilla l’equilibrio d’anima.Ci si sguazza nelle zone basse ,soffocati daigrovigli delle parole,testimoni (in)fedeli dellarealtà corrente .Un notiziario deprimente.Nulla che giova alla speranza inuna vita che abbiamoimmaginato dagiovani.Non si va in cerca,le parole ci piovono addosso come questapioggia sottile,pungente, fredda ,insistente.Penetranti lame ,fascette soffocanti,pianti non uditiamori trascurati,silenzi non compresile orbite degli occhi vuotidentro gli specchi appannatie l ‘Orizzonte dai margini indefinite cheinghiotte la serenità come lanebbia divora il sole dopo il dodicesimo tocco delle campane.Cortigiane del futuro instabile, le parole .Paradossi del Natale… N.