IL PETTIROSSO

FRAMMENTI ...


 
 26 Ottobre 2004 Confini... ne disegno sulla strada, a capire queste mete, che son poi burroni per cadute e risalite. Conosco i confini di molte cose, non di Voi, ogni volta che faccio un passo indietro, le Vostre onde lambiscono le mie gambe e son sempre una presa allo spirito. E mi traete ancora come voce di sirene, infinito richiamo, e io bendato mi legherei al palo del mio vascello se avessi fidi compagni a navigare per me, invece i remi son senza braccia e del timone non ho controllo. Il mio porto si chiama sconforto, il sapere che esistete è forse l'unico punto di riferimento di questo mare sconfinato. Che io Vi raggiunga o Vi fugga, sempre a Voi penso. O al mare, o alle stelle delle notti solitarie. Ma come posso far paragoni? Non posso. Allora sto da solo, in zattere di pensieri e silenzi. Mi tappo le orecchie e scordo ogni suono, cancello ogni colore... Però del Vostro profumo è pregna l'aria e del Vostro gusto si nutrono le mie labbra... E cado, cado...Andrea Neon