IL PETTIROSSO

LA MINESTRA RISCALDATA


-Mamma,oggi che si mangia?-La minestra.-Quella di ieri sera?-Si.-Uffa!!Uffa un bel corno!Quando ero piccola “la minestra riscaldata” era spesso presente sula nostra tavola e nessuno si permetteva di protestare..Certo che i tempi sono cambiati ma non sono sicura che sono cambiati in meglio.Si, e vero,i nostri pasti sono più abbondanti,più vari,nei supermercati troviamo l’alimenti di tutto il mondo ai prezzi più meno accessibili ma quanto cibo ci serve in realtà?E quanto cibo viene quotidianamente buttato nella discarica?I numeri sono deprimenti!I supermercati buttano in media 170 tonnellate di cibo perfettamente consumabile all’anno,in Svezia lo spreco di ogni singola famiglia è di 25% dei alimenti acquistati,in USA questo spreco sale ai 40%.In generale nel mondo 50% di cibo comprato va finire nella spazzatura!!!In nostro Paese 4 mila tonnellate di alimenti al giorno puntualmente viene gettato in pattumiera,6 milioni in un anno.Una quantità di cibo che basterebbe a sfamare intera popolazione di Spagna!“Un anno contro lo spreco 2010” è una campagna lanciata da Andrea Sergè(preside della facoltà di Agraria dell’ università di Bologna ) e promossa da Last Minute Market con il patrocinio del Parlamento europeo.In poche parole i organizzatori preparano il pranzo con i alimenti recuperati(quelli destinati a discarica ma perfetti dal punto di vista sanitario e organolettico) con l’obiettivo di stimolare vari produttori e commercianti di alimentari a ridurre lo spreco.“Gli sprechi vengono spesso visti a senso unico,guardando solo attraverso la lente etica.Ma non è dando ai poveri gli avanzi dei ricchi che si può pensare di risolvere squilibri sociali che vanno affrontati con altri strumenti.Lo spreco alimentare è innanzitutto il fallimento del mercato, la negazione della logica dell’efficienza senza la quale l’impatto dell’esistenza umana è destinato a diventare insostenibile.In Italia buttiamo una quantità di cibo sufficiente a sfamare tre quarti della popolazione.E’ una perversione del sistema produttivo creata da meccanismi che incentivano GLI SPRECHI perche non riconoscono il valore del DANNO AMBIENTALE prodotto e il suo COSTO per la collettività:ogni tonnellata di rifiuti alimentari genera 4,2 TONNELLATE di CO2.”(Andrea Sergè)Un grazie di cuore a ELLAESSA che mi ha dato il spunto per questo post!