Creato da zanna1999 il 05/04/2010

IL PETTIROSSO

..sopra un cristallo azzurro giocava al fiume la mia anima..(F.G.Lorca)

 

Messaggi di Febbraio 2015

CAPSULA MUNDI...

Post n°964 pubblicato il 28 Febbraio 2015 da zanna1999

 

 

 

 

Il progetto tutto italiano  "Capsula Mundi"  è ideato  da designer Anna Citelli e Raoul Bretzel che  hanno sviluppato una capsula di sepoltura organico-biodegradabile che trasformerà il corpo del defunto in sostanze nutritive per un albero che crescerà dai loro resti.


 

Dopo essere incapsulato in posizione fetale, il defunto sarà sepolto e  un albero o il seme di albero  verrà piantato sopra loro capsula. Il sito del progetto ha già un certo numero di alberi tra cui scegliere.


 

Il progetto è attualmente solo un concetto, perché la legge italiana vieta tali sepolture. Se fosse permesso di procedere, tuttavia, l'obiettivo del progetto sarebbe quello di creare interi parchi commemorativi pieni di alberi al posto delle lapidi. E invece di distruggere e di seppellire il legno per le bare di legno,  alla fine della nostra vita, il corpo  fornirebbe  sostentamento per nuovi alberi . E infatti, l'idea che i nostri cari e discendenti potranno  visitare il nostro albero, prendersene cura e  riposare nella sua ombra è davvero  confortante.

[  fonte www.architecturendesign.net]


Non è la prima volta che sto pensando come mi piacerebbe riposare sotto un albero piuttosto in un cimitero dove il cemento e lapidi danno poco spazio al verde . Forse ,quando arriva la mia ora questo curioso progetto sarà realtà, la  burocrazia, la  legge e vedute tradizionali italiane permettendo…

BUON FINE SETTIMANA POPOLO DELLE IDEE INOVATIVE

 


 
 
 

LAMENTO DELL' INGRATO...

Post n°963 pubblicato il 24 Febbraio 2015 da zanna1999

 

 

Mi hai fatto Uomo dopo che
hai creato la Terra pur
essendo certo che non potrò mai
godermela intera .


Mi hai fatto vedere il profondo mare,
ho imparato a nuotare ma
sui fondali a lungo non
riesco a stare.


Sopra le vaste acque e le
verdeggianti valli
ceruleo cielo mi chiama.
Si, ora riesco volare,
ma non mi hai dato le ali.


Hai fatto le selve oscure per
darmi riparo dal sole,
i deserti di roccia o sabbia
quando sentirmi più solo voglio,
conosco coraggio, paura, la gioia
ho provato il cordoglio .


M’hai fatto cosi perfetto,
perfino ho un cervello ma lo hai
sbagliato, Dio mio,
dovevi farmi senza quello
perché in esso hai messo
l’Universo,

hai messo te stesso,


l’hai fatto diventare la tua casa
per me
e soltanto la stretta gabbia
perché
tu puoi uscire quando ti pare
avendo in pugno il Tempo

mentre io
ci devo restare e
in pugno stringo solo
la sabbia…


N.

 

 
 
 

ALL' ITALIA...

Post n°962 pubblicato il 21 Febbraio 2015 da zanna1999

 

 

Che rimane delle falci che mietevano il tuo grano
nel soave emozionale stivaletto a tricolore
ondeggiato sotto un mare costellato da ornamenti,
sei tu la natia terra del solenne giuramento?
Non mi sembra se ti mostri cosi spenta.

Che ne é stato dei vessilli ,sventolanti
a tua immagine e fierezza
colorati dalle braccia combattenti,
in quei dorsi tenebrosi a versi spenti
dirompenti nei navigli del silenzio
che spaccavano quei cuori quasi arresi.

Questo avverso sentimento di persone
che si tingono a signori del pianeta.

Ci stringiamo a cantare il connubio della notte
noi che menti costruite sulle tracce del passato.

Eremita ,partigiana e combattente
io mi siedo nel candore arroventato
e mi accascio su un ricordo pianeggiante
che rimbomba con la voce del tuo nome
nel pregare sul nevischio colorato dal tuo sangue,
noi pensieri camminanti sulle orme della storia
e sia voce a richiamar le giuste odi del tuo tempo.
Quanto è fine il tuo scorrere nel ruscello
dissipato da quei pianti del coraggio
in risposta a quei dannati distruttori del mio tempo,
tu a tre lati e tre strati nel pioviscolo notturno
quasi affranchi la mia vita da viandante ostinato.

Le tue alpi si dividono nell’abbraccio delle valli
con un cantico di sommerso ed orato turbamento
e compongo taciturno il poema del silenzio
in speranza del risveglio delle menti addormentate.

È sempre più remando che m’affliggo ,
ma cos’hanno da tremare!
E la riva schiaccia anche questa pallida amarezza,
di tela in tela come esile e grezza tessitura
ci chiediamo di chi fosse la cortezza d’esser nati.
Vieni a me che sempre attento
al tuo docile versante di promesse,
e son qui a condannare tutto il resto in una voce
dal tuo pianto che si spoglia della cera di stoltezza
in risposta a quei tremendi condottieri di ossa e pietra.
La vedetta del Gianicolo che rimbomba
ci fa onore e ci divide poi scendendo

O Italia se ti svegli e ti riveli
quante serpi di cristallo fai tremare,
tu che scendi da Torino alla Roma imperatrice
sino ancora ad un’esule barchetta di Sicilia,
e ci abbracci coi tuoi mari
agghiacciati dai più freddi sentimenti.
Io mi chiedo quando questo finirà
e mi serbo queste riga che già lacrimano al tramonto ,
in tuo segno volgo il grido
richiamando alla battaglia
i soldati esulati sull’altare dell’assenzio,
ove pongo il mio sguardo
lì son certo ascolteranno ,
giacche son le periferie le più dimenticate,
in quei borghi dell’inganno che s’affliggono ridendo.

Queste membra celeranno quel dialetto
di dolore mentre passa il candeliere con la fiamma quasi spenta.

All’unisono quei cuori fatti ferro dal coraggio
nella terra dei cervelli,
ora sorge dalla storia degli arditi combattenti
e riprende ciò che è.

Hai violini mi rivolgo che si sono affievoliti
ai maestri della pietra come eterni monumenti,
alla docile scrittura
che si esprime abbandonata
in quei fogli di clemenza così scura.

 

Nicola Chieppa

 

Ho letto e riletto questa poesia ,ho guardato il video decina di volte e ogni volta sono rimasta incantata . Poeta contemporaneo Nicola Chieppa è  riuscito a colpirmi  dritto nel cuore con questi meravigliosi versi e  credo,inoltre, che la sua voce rimbomba dentro ognuno di noi.

Facciamola uscire ….

 
 
 

VISIONE...

Post n°961 pubblicato il 18 Febbraio 2015 da zanna1999

 

Non era altro che un sogno.

La visione colorata di
ombra e la luce.


 Me medesima nelle spoglie
di un angelo-guerriero
con lo sguardo fisso
rivolto  verso il Nord,
la sua terra nuda che gela  .


Un cuore intrepido in
attesa di  qualche segno di
vita e della speranza.

 All’oltranza
il desiderio insano  di 
rivedere  i fratelli  sconosciuti ,

dispersi nei secoli  tra ghiacciai e la tundra  in
 cerca della Pace.

 E poi ancora io,
già in viaggio verso il Sud.

 La dove  è nato il mio spirito,
nel limo di un fiume gonfio
che abbraccia il mare
 e tra le chiome
d’alberi taciturni, secolari ,
  la  terra dei miei avi
 mi chiama a
suon di tamburi e
le risa dei pargoli che
giocano nella polvere primordiale
fatta di
poco zucchero e tanto sale.

N.

 
 
 

POCHI PIAGNISTEI...

Post n°960 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da zanna1999

Sai cosa siamo?


Una società basata sulle regole del  mercato e

il consumismo  è il scalino  della “evoluzione” più alto che

abbiamo mai raggiunto . 


Paradossalmente ci porterà alla tomba.


Pochi piagnistei.

 

 

 

 
 
 

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