ITALIA ABBANDONATA

NOI CHE A SCUOLA…


NOI CHE A SCUOLA...Prendendo spunto da questa foto,
torno ancora più indietro agli anni 50/60 quando io andavo alle scuole elementari e le auto, i mezzi pubblici e altri mezzi di locomozione erano pochi. Iniziai ad andare a scuole che avevo poco più di cinque anni; per l'esattezza, cinque anni e cinque mesi. Facevo la primina da privato e il mio maestro era anche severo, a giugno ho sostenuto gli esami e sono stato ammesso alla seconda elementare.
Questa era la mia scuola, un Castello Baronale, con annesso maffaraggio, infatti, c'erano le barche, le ancore, reti e gomene della Tonnara Bordonaro.Oggi della tonnara è rimasto ben poco e il Castello e stato trasformato in Bed & Breakfast, con annessa discoteca.Ogni mattina per andare a scuola percorrevo duecento metri ed ero già a scuola (il Castello), ma i miei compagni venivano anche da più di un kilometro di distanza e nessun genitore ci accompagnava. Si per strada c'erano meno pericoli e si vedevano passare solo abitanti della borgata, però noi ragazzini eravamo giocherelloni e spesso prima di arrivare a scuola eravamo sporchi e sudati, tanto da vanificare il tempo che la nostra mamma aveva perso per fare il fiocco al collettino bianco.
Come si vede dalla foto la mia era, una classe molto numerosa e la maestra, una donna alquanto fragile, faceva fatica a tenerci a bada, ma di quegli alunni, molti non sono passati alla quinta, perché bocciati, o ritirati prima del tempo. La mia borgata era di gente semplice e poco agiata, così spesso i bambini dopo la scuola andavano a bottega, credo si dica così ancora oggi.Nelle nostre case, il ragù si usava solo nelle feste grandi e per fare la pasta al forno, durante la settimana i nostri primi erano poveri, a base di verdure, brodi e uova, ma si viveva dignitosamente, oggi siamo più dediti al consumismo e mangiamo di tutto e anche smodatamente.