ITALIA ABBANDONATA
la perizia dell abbandono vista attraverso i vostri occhi
.
“ Lascia una casa abbandonata, troverai una foresta!”
[Bahkty]
Mi vengono in mente le case che vedo ogni giorno, lasciate esposte a quattro elementi, alla Gaia che le divora pazientemente, abbandonate da gente che si trasferì altrove in cerca di una vita migliore. C’è ne sono davvero tantissime è credo che ogni angolo d’Italia ne ha almeno una.
Nacque cosi l’idea di un blog dedicato a questa Italia dimenticata ma presente, un’ Italia che scompare lentamente ma senza indugi.. Lì idea che non è nuova ma che ci farà volare di fantasia e ci rimetterà ” in moto” la voglia di esplorare un mondo silenzioso ,emarginato, maggior volte ignorato, quello della casa abbandonata .
Vi invito, dunque, di scattare una foto e postarla nel blog o mandarla al indirizzo mail, scrivendo almeno il nome della ragione dov’è essa si trova.
Fiduciosi della Vostra gentile collaborazione Vi auguriamo una bella giornata.
P.S.
I commenti a sfondo politico o altro che presentino polemiche verranno cestinati!
.
GRIDO
Nella dimora del silenzio
gridano i sassi.
Raccontano le loro storie
fatte di sudori,
di rinunce e
della speranza.
Urlano i muri
trafitti dal dolore,
immersi nella solitudine..
Il cielo grigio annuncia la pioggia.
N.
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Post n°41 pubblicato il 06 Agosto 2014 da zanna1999
L’Idrovora della Pescarina venne costruita tra il 1856 e il 1858 dall’Istituto S. Spirito, su progetto dell’ingegner Sleghel, per rimpiazzare una precedente chiavica d’inizio ’800 che serviva a derivare l’acqua del Po di Goro . Allo stabilimento confluivano le acque dello scolo delle “campagne”, che venivano immesse nel "Po Morto" di Goro per sfociare in mare attraverso una chiusa settecentesca interrata nel 1960. L’edificio è formato da tre corpi: le due ali laterali a due piani ed il corpo centrale ad un solo grande vano. L’ala sinistra fu costruita come abitazione in un secondo tempo e presenta finestre rettangolari, diversamente da quelle originali che terminano con arco a tutto sesto. Il tetto è a due falde nel corpo centrale, che ospita la sala macchine, e a padiglione nelle due ali laterali. I muri esterni sono in pietra a vista. Peccato che l’edificio non è aperto a pubblico. [fonte testo win.liceoariosto.it] |
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