ITALIA ABBANDONATA
la perizia dell abbandono vista attraverso i vostri occhi
.
“ Lascia una casa abbandonata, troverai una foresta!”
[Bahkty]
Mi vengono in mente le case che vedo ogni giorno, lasciate esposte a quattro elementi, alla Gaia che le divora pazientemente, abbandonate da gente che si trasferì altrove in cerca di una vita migliore. C’è ne sono davvero tantissime è credo che ogni angolo d’Italia ne ha almeno una.
Nacque cosi l’idea di un blog dedicato a questa Italia dimenticata ma presente, un’ Italia che scompare lentamente ma senza indugi.. Lì idea che non è nuova ma che ci farà volare di fantasia e ci rimetterà ” in moto” la voglia di esplorare un mondo silenzioso ,emarginato, maggior volte ignorato, quello della casa abbandonata .
Vi invito, dunque, di scattare una foto e postarla nel blog o mandarla al indirizzo mail, scrivendo almeno il nome della ragione dov’è essa si trova.
Fiduciosi della Vostra gentile collaborazione Vi auguriamo una bella giornata.
P.S.
I commenti a sfondo politico o altro che presentino polemiche verranno cestinati!
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GRIDO
Nella dimora del silenzio
gridano i sassi.
Raccontano le loro storie
fatte di sudori,
di rinunce e
della speranza.
Urlano i muri
trafitti dal dolore,
immersi nella solitudine..
Il cielo grigio annuncia la pioggia.
N.
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Erano le 17.30 del sabato 19 ottobre 2013, quando passeggiando per la città, in fondo in Via Napoli noto un Palazzo Ottocentesco con le aperture murate. Il prospetto è sicuramente rifatto da poco si nota perché non ci sono poche e ancora nuove scritte, anche le imposte sembrano rifatte ma, attraverso i vetri si notano grossi mattoni che le murano dall'interno.
M'incuriosisco faccio subito un paio di foto e poi m'informo, ma nessuno sembra sapere il perché e come si chiami il palazzo, ho chiesto aiuto ai miei amici di PALERMO NASCOSTA su facebook che mi hanno aiutato a trovare la storia del...
PALAZZO ONETO di SPERLINGA
Il Palazzo è costruito per don Ignazio Barone e i lavori di costruzione iniziano nel 1783 ma, nel 1801 è venduto a Saverio Oneto e Gravina duca di Sperlinga, il quale lo ristruttura e abbellisce per adeguarlo alle esigenze del suo rango.
Nel 1839 a causa della separazione di don Giuseppe Oneto dalla moglie, il Palazzo rimane alla stessa, Anna Aurora Monroy e Riccio, dei principi di Pandolfina e dopo la sua morte nel 1840 alle figlie Luisa e Marianna.
Nel 1860, prima dell'armistizio tra le truppe Borboniche e Garibaldi, il palazzo si trova proprio sulla linea di combattimento più avanzata dell'esercito regio.
Alla morte di Luisa, nel 1862, il palazzo è venduto a Giacomo Majorca, conte di Francavilla e nel 1866, durante i moti rivoluzionari, il Palazzo è bombardato e saccheggiato dalle truppe regie.
Luigi Majorca, figlio di Giacomo, nel 1893 affida i lavori per il nuovo prospetto del Palazzo all'architetto Ernesto Basile ma, nel 1912 il Palazzo passava alla sorella Maria Majorca di Francavilla sposata all'onorevole Antonino Pecoraro Lombardo. Il restauro dell'immobile avviene per opera degli attuali possessori fra il 2002 e il 2007, ma adesso come si può notare è in totale stato di abbandono.
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