di Massimo Rampin
Il pericolo clima cresce velocemente, ma altrettanto le tecnologie per contrastarlo. Soltanto la green economy, lanciata dal Presidente Obama, ha riacceso le speranze per la madre terra. I movimenti verdi avevano smorzato i toni sul pericolo che l’ambiente correva, ora il vento verde ha inebriato tutto e tutti. Comunque, quello che preme a noi del Fronte Verde - Ecologisti Indipendenti, è rilevare che: siamo pieni di esempi ragguardevoli di economia verde, ma sono solo iniziative spontanee, non avendo lo Stato recepito l’urgenza e l’esigenza ad un sistema Paese, che indirizzi energie nuove verso l’ambiente. Energie rinnovabili e nuove professionalità: così si potrebbe uscire dalla crisi, ed al contempo dare un futuro alle prossime generazioni.Se il colore nero, contraddistingue l’economia mondìale, verde è quello del segno positivo; si calcola che, il settore delle energie alternative solo in Europa creerà nel 2009 circa 500 mila posti di lavoro. E noi cosa aspettiamo? Da noi, manca una spinta organica da parte del mondo politico ed istituzionale. Ricordiamo che siamo il secondo paese al mondo ad importare energia. A quando, la produzione di energia attraverso lo sfruttamento di due elementi di cui siamo ricchi, ovvero: sole e vento?Massimo Rampin, nato a Roma nel 1959. Coordinatore regionale Lazio del "Fronte Verde Ecologisti Indipendenti". Laureato in Giurisprudenza. Già attivista e militante di "Azione Ecologica" e "Fare Verde". Ha ricoperto il ruolo di Ispettore Ecologico Onorario per la Regione Lazio. Collabora o ha collaborato con numerosi periodici di politica, cultura, ecologia e tradizioni, tra i quali"Linea", "L'Officina" e "Foglio Verde".