Storia & Archeologia

Ebla, la "città ritrovata"


La scoperta dell'antica Ebla, nome antico del sito archeologico di Tell Mardikh (Siria del Nord), a circa 55 km a sud di Aleppo, è certamente uno dei maggiori eventi nella storia dell'archeologia del XX secolo.Dal 1964, una missione archeologica dell'Università di Roma, ha intrapreso lo scavo sistematico del sito, riportando alla luce una serie di testimonianze monumentali, architettoniche ed artistiche, del Bronzo medio I-II (2000-1600 a.C.), diversi settori del Palazzo Reale del Bronzo antico IV A (2400-2250 a.C.), tra cui gli archivi di stato, i resti di un imponente edificio risalente almeno al 2600 a.C.. Sono stati rinvenuti anche numerosissimi oggetti di uso quotidiano e non, tra cui esemplari di statuaria e migliaia di tavolette.L'insieme degli scavi ha fatto emergere la strattura urbanistica della città, che si presenta come un cerchio circondato da mura, dove si aprino quattro porte disposte a croce, con al centro l'acropoli. questa struttura radiale potrebbe rimandare, secondo gli studiosi, alla concezione cosmica di un universo circolare.L'esplorazione archeologica ha mostrato che Ebla si sviluppò come centro urbano, stimolata dalla civiltà mesopotamica del periodo di Uruk nel periodo Protosiriano antico (3000 a.C.-2400 a.C.), fino a divenire un centro di grande rilievo nel Protosiriano maturo (2400 a.C.-2250 a.C.), età di massima fioritura della città. la cultura protosiriana matura di Ebla è il prodotto di un autonomo sviluppo storico compiutosi durante la prima metà del III millennio nell'ambiente semitico nordoccidentale della Siria del nord.Ebla fu il centro di un forte potere politico che, controllando le strade per l'approviggionamento del legname dalla Siria e dei metalli dall'Anatolia, si trovò in competizione con lo stato di Akkad in Mesopotoamia. La principale base della ricchezza della città era la distribuzione dei prodotti tessili verso le regioni vicine. Oltre ai numerosissimi rendiconti economici, tra i testi degli archivi di stato sono importantissime parecchie decine di repertori lessicali e di vocabolari bilingui sumerico-eblaita che hanno permesso la comprensione dell'eblaita, lingua semitica con analogie con l'accadico e con le lingue semitiche di nord-ovest.Distrutta intorno al 2250 a.C. da Naramsin di Akkad, Ebla conobbe una più modesta fioritura nella fase dell cultura protosiriana tarda, tra il 2250 e il 2000 a.C.. Dopo una seconda distruzione verificatasi intorno al 2000 a.C., probabilmente connessa all'emergere della civiltà amorrea, Ebla risorse come uno dei maggiori centri della cultura paleosiriana, dapprima tra il 2000 e il 1800 a.C., probabilmente come stato autonomo, poi, nella fase matura, tra il 1800 e il 1600 a.C., come centro vassallo del grande regno di Aleppo-Yamkhad.Della grande ciuttà paleosiriana, oltre a notevoli opere plastiche del periodo arcaico, gli scavi hanno portato alla luce numerosi monumenti architettonici. alla fioritura di Ebla paloesiriana pose fine, tra il 1650 e il 1600 a.C., una delle spedizioni dei rei paleohittiti che travolsero le basi delle culture dell'età amorrea, sia in Siria che in Mesopotamia.Dopo il 1600 a.C. Ebla cessò di essere un grande centro urbano e sulle rovine imponenti si installarono insediamenti assai limitati nell'età aramaica, durante il I millennio, e in età persiana ed ellenistica.(fonte Enciclopedia Storica Mondadori, Vol. I, Cap. II, Il Vicino Oriente antico)