in viaggio

in volo


Ho il posto finestrino, voglio sempre quello, lo so, così sono più lontana dall’uscita di sicurezza, io voglio guardare fuori, sempre. Mi sono vestita senza guardare che tempo ci fosse, come al solito, poi indecisa tra il giaccone con il cappuccio e quello senza ovviamente propendo per il secondo. Sul filo della puntualità scendo le scale con la massima velocità consentita dal peso del bagaglio, quando un riverbero proveniente dai vetri smerigliati del pianerottolo mi blocca, apro la finestra…neve ovunque. Penso rapidamente se ho tempo di tornare in casa e cambiare il giaccone, no, non è possibile, estraggo dal bagaglio l’ombrello da viaggio e vado. Ci impiego un tempo infinito ad arrivare alla fermata della metro ,mentre scendo il treno passa, il successivo passa subito dopo per fortuna, esco dalla metro, il tempo di raggiungere i portici accanto e il bus per l’aeroporto arriva. Lungo la strada neve e incidenti, traffico caotico, ma non quello della fretta, quello ovattato della neve, la paura di slittare, il dover andare avanti ma non poterlo fare in tempi usuali, il bus ci impiega un tempo infinito ad arrivare all’aeroporto...osservo le persone, qualcuna lascia entrare la neve dentro di sé,sorride,guarda fuori, alcuni sono insofferenti, qualcuno teme di perdere il volo, chi come sempre riempie il tempo in conversazioni urlate via cellulare. Check- in e metal detector senza problemi, anche al bar stranamente nessuna ressa, il cappuccino quasi bevibile, e poi l’attesa dell’imbarco. Cancellano i due voli precedenti al mio, guardo il tabellone con una certa apprensione, devo partire!! Con dieci minuti di ritardo avviano l’imbarco, e poi a bordo, una volta che siamo tutti seduti, i portelloni chiusi e la scala se n’è andata ,il comandante con voce un po’ tesa comunica che si partirà con mezz’ora di ritardo, il traffico è rallentato per via della neve e serve tempo per pulire la pista e per cospargere di antigelo l’aereo ( normale procedura lo so, ma è sempre un filo inquietante). Si parte oltre un’ora dopo, il primo tratto è drammatico, immersi nelle nuvole grigie e gonfie di maltempo, un grigio pesante, buio, sembra di essere immersi in un nulla ostile. Poi prende quota e sale oltre le nuvole…è fantastico! C’è un sole di una radiosità assoluta…..mi sorprendo a pensare che c’è sempre il sole da qualche parte, sempre! Non sembra neppure di volare, sembra di scivolare silenziosamente su un bianchissimo tappeto,a guardarlo sembra denso e morbido, come essere su un immenso prato coperto di neve immacolata, il bianco è ovunque, si estende a perdita d’occhio, uniforme…e sopra il bianco il cielo azzurrissimo, limpidissimo, cristallino, pieno di luce, una luce calda, radiosa, solare. E penso con gratitudine che anche nel buio più totale il sole c’è sempre, per chi lo vuole vedere c’è. Una sensazione di pace assoluta mi riempie, mi sento colma di gioia, ho la voglia e il desiderio di sole radioso nella mia vita sempre, qualunque sia l’oscurità che attraverso. Poi lo scenario cambia,non è più uniforme, è uno spettacolo di una magnificenza che pervade di stupore, niente altro che bianco, azzurro e luce, eppure sembra di toccare con mano l’Assoluto. In un tratto il bianco sembra una distesa di sabbia finissima, in un altro soffice ovatta, in un altro sculture d’artista geniale che si innalzano nel blu, in un altro zucchero filato panciuto e invitante…e penso che la vita è incredibile, basta aprirsi ad essa e offre sempre stupefazione, universi infiniti, scenari sconfinati.