Da sempre, l'uomo si è sentito circondato da elementi sovrasensibili dai quali ha spesso percepito sprigionarsi delle forze incontrollabili; tutto l'universo è un simbolo, un segno di cose invisibili.La vita odierna ha perso ogni scintilla di ritualità, però i simboli, gli archetipi, sono silenti dentro di noi….e qualcosa emerge quando, senza sapere perché, siamo attratti da un oggetto e per quanto non abbia alcun valore diviene per noi preziosissimo.Quante donne indossano anelli o altri ornamenti a forma di serpente? È la loro natura più profonda ed ancestrale ad esserne attratta, anche se spesso non ne sono consapevoli…ma nulla è casuale, e se una donna indossa un anello a forma di serpente o lo sogna è perché la sua pulsione trasformativa preme in lei. I simboli sono chiavi di accesso.La forza metamorfica degli archetipi ricompongono in noi una cornice più grande dove inserire il quadro della nostra vita, della nostra storia, in armonia con le altre storie con cui veniamo a contatto.Il serpente con movenze sinuose emerge dalle profondità terrestri, sorgendo dagli oscuri anfratti nascosti e protetti.Animale ctonico e misterioso, depositario di un immenso potere primordiale, custode di energia pulsante, evoca la spirale, la linea e il cerchio e per questo rappresenta il ciclo di vita-morte-rinascita, il perpetuo ritorno, la rigenerazione.E’ simbolo del visibile (quando striscia) e dell’invisibile (quando si mimetizza in mezzo alla natura)… il Serpente ama celarsi nel tepore del profondo ventre della Grande Madre, luogo primigenio in cui tutti i segreti sono conservati con cura, e le antiche energie terrestri scorrono e si concentrano. Di queste energie il Serpente è figlio e simbolo antichissimo, legato ai movimenti del sottosuolo, ai moti nascosti che danno origine al Mutamento interno, al potere della trasformazione lenta o repentina; profonda e cullante come lo scorrere di un fiume o tremenda e irrompente come un terremoto.Il suo letargo stagionale e, soprattutto, la sua muta, rappresentano il perenne Ciclo della Grande Madre, che mostra a coloro che la vogliono ascoltare come la Vita si trasformi lentamente in Morte, e la Morte in nuova Vita; ma il Serpente simbolizza particolarmente il passaggio che unisce la Morte alla Rigenerazione, il sonno al risveglio, ovvero il cambio di pelle.Per questo nel Serpente vi è il potere della Guarigione profonda, intesa sia come annullamento e liberazione da ogni stato oscuro e da ogni malattia spirituale, sia, su un piano più prettamente materiale, come eliminazione dei mali fisici. Il suo veleno, infatti, anticamente era unito a particolari erbe medicinali e usato, in piccolissime dosi sapientemente preparate, per curare.La Luna, Signora dei cicli, dei ritmi, delle maree e dell’utero femminile, così misteriosamente sensibile alla sua musica di silenzi e armonie, è anche Signora dell’eterno susseguirsi di Nascita e Morte, e come il Serpente cambia il suo aspetto, la sua “pelle”, seguendo l’eternità del Tempo, che nel suo essere immutabile cambia continuamente e dà luce al divenire.Il Serpente, nascosto nell’oscurità, rappresenta particolarmente l’aspetto della Luna nera e il suo potere di trasformazione, il mutamento che avviene nel passaggio dalla fine di un ciclo all’inizio di quello successivo, illuminato da una nuova luce.Se lo si guarda mentre si morde la coda, come nell’immagine dell’ Ouroboros mitologico, si scorgerà proprio il simbolo dell’eterno ciclo senza inizio né fine.Il serpente che si morde la coda è la dialettica materiale della vita e della morte, la morte che esce dalla vita e la vita che esce dalla morte, non come i contrari della logica platonica, ma come una inversione senza fine della materia di morte o della materia di vita.Come custode del potere terrestre, il Serpente percepisce ogni movimento del suolo e del sottosuolo, prima ancora che i suoi effetti si verifichino e si mostrino sulla superficie della Terra e agli occhi degli uomini. È quindi considerato l’animale della Profezia ed era proprio la Profezia ciò di cui si occupavano le antiche Sacerdotesse che venivano chiamate Pythie (serpi), o drakaine, e che erano particolarmente affini all’aspetto della primitiva Dea Serpente, raffigurata nei reperti archeologici con testa di serpente, arti serpentini o simboli di spire (emanatici di forza rigenerativa), spirali e linee ondulate, a imitare il movimento del rettile e i segni che questo lascia sulla sabbia al suo passaggio.L’ultima immagine che ci appare del Serpente è quella della Tentazione. Lo vediamo mentre tenta la “prima” donna Eva, con una succosa e rossissima mela, anch’essa simbolo della Grande Madre archetipica e della sua immensa fecondità. La tentazione del Serpente alla Donna è la volontà di lei di riafferrare la Conoscenza che da sempre le era stata accessibile.La mano di Eva, che tocca la mela rossa e, con un breve e netto gesto, la stacca dall’Albero della Conoscenza, è l'atto della volontà della Donna di mordere la Saggezza e di nutrirsi nuovamente di essa, di riunirsi ai flussi della Natura e alla sua arcaica Consapevolezza. E non appena il Serpente viene da lei ascoltato ecco che dal grembo femminile riprendono a sgorgare i flussi del sangue sacro, che le era stato tolto. Il sangue sacro che è il Mistero della Donna, il suo potere, il suo sapere, la sua eredità lasciatale dalle sue lontane Antenate, e prima ancora di esse dalla Madre primigenia.Perché proprio l’elemento femminile sceglie di conoscere trasgredendo? Perchè è proprio la donna a misurarsi con il serpente? Perchè in Eva (in aramaico = serpente) il serpente trova risonanza ed eco, in quanto essa è l’unico interlocutore in grado di cogliere la provocazione, la donna ha in sé il bagaglio di conoscenza occultata di cui il serpente è portatore e simbolo, Eva – la madre di tutti i viventi- voleva essere e non solo vivere.La Dea della Trasformazione - La Dea dei Serpenti
l'affascinante viaggio nei simboli - il serpente
Da sempre, l'uomo si è sentito circondato da elementi sovrasensibili dai quali ha spesso percepito sprigionarsi delle forze incontrollabili; tutto l'universo è un simbolo, un segno di cose invisibili.La vita odierna ha perso ogni scintilla di ritualità, però i simboli, gli archetipi, sono silenti dentro di noi….e qualcosa emerge quando, senza sapere perché, siamo attratti da un oggetto e per quanto non abbia alcun valore diviene per noi preziosissimo.Quante donne indossano anelli o altri ornamenti a forma di serpente? È la loro natura più profonda ed ancestrale ad esserne attratta, anche se spesso non ne sono consapevoli…ma nulla è casuale, e se una donna indossa un anello a forma di serpente o lo sogna è perché la sua pulsione trasformativa preme in lei. I simboli sono chiavi di accesso.La forza metamorfica degli archetipi ricompongono in noi una cornice più grande dove inserire il quadro della nostra vita, della nostra storia, in armonia con le altre storie con cui veniamo a contatto.Il serpente con movenze sinuose emerge dalle profondità terrestri, sorgendo dagli oscuri anfratti nascosti e protetti.Animale ctonico e misterioso, depositario di un immenso potere primordiale, custode di energia pulsante, evoca la spirale, la linea e il cerchio e per questo rappresenta il ciclo di vita-morte-rinascita, il perpetuo ritorno, la rigenerazione.E’ simbolo del visibile (quando striscia) e dell’invisibile (quando si mimetizza in mezzo alla natura)… il Serpente ama celarsi nel tepore del profondo ventre della Grande Madre, luogo primigenio in cui tutti i segreti sono conservati con cura, e le antiche energie terrestri scorrono e si concentrano. Di queste energie il Serpente è figlio e simbolo antichissimo, legato ai movimenti del sottosuolo, ai moti nascosti che danno origine al Mutamento interno, al potere della trasformazione lenta o repentina; profonda e cullante come lo scorrere di un fiume o tremenda e irrompente come un terremoto.Il suo letargo stagionale e, soprattutto, la sua muta, rappresentano il perenne Ciclo della Grande Madre, che mostra a coloro che la vogliono ascoltare come la Vita si trasformi lentamente in Morte, e la Morte in nuova Vita; ma il Serpente simbolizza particolarmente il passaggio che unisce la Morte alla Rigenerazione, il sonno al risveglio, ovvero il cambio di pelle.Per questo nel Serpente vi è il potere della Guarigione profonda, intesa sia come annullamento e liberazione da ogni stato oscuro e da ogni malattia spirituale, sia, su un piano più prettamente materiale, come eliminazione dei mali fisici. Il suo veleno, infatti, anticamente era unito a particolari erbe medicinali e usato, in piccolissime dosi sapientemente preparate, per curare.La Luna, Signora dei cicli, dei ritmi, delle maree e dell’utero femminile, così misteriosamente sensibile alla sua musica di silenzi e armonie, è anche Signora dell’eterno susseguirsi di Nascita e Morte, e come il Serpente cambia il suo aspetto, la sua “pelle”, seguendo l’eternità del Tempo, che nel suo essere immutabile cambia continuamente e dà luce al divenire.Il Serpente, nascosto nell’oscurità, rappresenta particolarmente l’aspetto della Luna nera e il suo potere di trasformazione, il mutamento che avviene nel passaggio dalla fine di un ciclo all’inizio di quello successivo, illuminato da una nuova luce.Se lo si guarda mentre si morde la coda, come nell’immagine dell’ Ouroboros mitologico, si scorgerà proprio il simbolo dell’eterno ciclo senza inizio né fine.Il serpente che si morde la coda è la dialettica materiale della vita e della morte, la morte che esce dalla vita e la vita che esce dalla morte, non come i contrari della logica platonica, ma come una inversione senza fine della materia di morte o della materia di vita.Come custode del potere terrestre, il Serpente percepisce ogni movimento del suolo e del sottosuolo, prima ancora che i suoi effetti si verifichino e si mostrino sulla superficie della Terra e agli occhi degli uomini. È quindi considerato l’animale della Profezia ed era proprio la Profezia ciò di cui si occupavano le antiche Sacerdotesse che venivano chiamate Pythie (serpi), o drakaine, e che erano particolarmente affini all’aspetto della primitiva Dea Serpente, raffigurata nei reperti archeologici con testa di serpente, arti serpentini o simboli di spire (emanatici di forza rigenerativa), spirali e linee ondulate, a imitare il movimento del rettile e i segni che questo lascia sulla sabbia al suo passaggio.L’ultima immagine che ci appare del Serpente è quella della Tentazione. Lo vediamo mentre tenta la “prima” donna Eva, con una succosa e rossissima mela, anch’essa simbolo della Grande Madre archetipica e della sua immensa fecondità. La tentazione del Serpente alla Donna è la volontà di lei di riafferrare la Conoscenza che da sempre le era stata accessibile.La mano di Eva, che tocca la mela rossa e, con un breve e netto gesto, la stacca dall’Albero della Conoscenza, è l'atto della volontà della Donna di mordere la Saggezza e di nutrirsi nuovamente di essa, di riunirsi ai flussi della Natura e alla sua arcaica Consapevolezza. E non appena il Serpente viene da lei ascoltato ecco che dal grembo femminile riprendono a sgorgare i flussi del sangue sacro, che le era stato tolto. Il sangue sacro che è il Mistero della Donna, il suo potere, il suo sapere, la sua eredità lasciatale dalle sue lontane Antenate, e prima ancora di esse dalla Madre primigenia.Perché proprio l’elemento femminile sceglie di conoscere trasgredendo? Perchè è proprio la donna a misurarsi con il serpente? Perchè in Eva (in aramaico = serpente) il serpente trova risonanza ed eco, in quanto essa è l’unico interlocutore in grado di cogliere la provocazione, la donna ha in sé il bagaglio di conoscenza occultata di cui il serpente è portatore e simbolo, Eva – la madre di tutti i viventi- voleva essere e non solo vivere.La Dea della Trasformazione - La Dea dei Serpenti