in viaggio

riflessioni


Il cambiamento, nell’immaginario collettivo, è qualcosa che arriva all’improvviso senza che si abbia fatto nulla, arriva e ci porta quello che desideriamo…chissà…forse speriamo che a suonarci il campanello per una volta non sia il ragazzo che ci riempie la buca di volantini, ma sia George Clooney che ci sorride chiedendoci se la festa è da noi…o Monica Bellucci se chi legge è un uomo.O forse ci aspettiamo che il biglietto della lotteria acquistato per caso sia foriero di notizie miliardarie, oppure che mentre prendiamo il sole su una affollatissima spiaggia arrivi un affascinante proprietario di yacht e ci inviti a bordo…o ancora che un giorno arrivi la lettera di uno sconosciuto notaio che ci informa che una ancora più sconosciuta parente ci ha lasciato la proprietà di un albergo a cinque stelle alle Mauritius.Non si pensa, nessuno ce lo ha insegnato, che il cambiamento è frutto del nostro lavoro, fuori, ma soprattutto dentro di noi, frutto della cura con cui scegliamo le nostre letture, le amicizie, le cose che ci sembra giusto fare e quelle che non crediamo adatte a noi, nell’imparare a dire sì ma anche no, l’impegno che mettiamo nel sostenere progetti che non ci appartengono ma che condividiamo, l’amore che mettiamo nel dedicare il nostro tempo ad altri senza aspettative, la forza che spendiamo quando gli eventi sono forti, drammatici, dolorosi e anche se con fatica, con stanchezza, decidiamo che è tempo di tirarsi su le maniche e di fare.Oggi, mentre leggevo per l’ennesima volta uno dei libri che ritengo preziosi per il mio lavoro, mi ha colpito una frase, letta molte volte, ma solo ora forse compresa fino in fondo.La frase, scritta al termine di una prefazione a cura di Gloria Steinem è questa: “vorrei che le mie antenate avessero saputo che il loro corpo era sacro. Con l’aiuto di voci straordinarie e di parole sincere come quelle di questo libro, credo che le nonne, le mamme e le loro figlie del futuro guariranno se stesse. E miglioreranno il mondo.”… e io aggiungo… e con l’aiuto di quegli uomini capaci e desiderosi di affiancare queste donne nel cammino.Il cambiamento fa paura, al punto tale che si rimane in un circolo vizioso di ripetizione sistematica della sofferenza pur di rimanere nel conosciuto…e poi…quando finalmente si intraprende il cammino della propria scoperta e di conseguenza della scoperta dell’altro, dell’apertura, del riconoscimento di sé…ci si sente davvero in cammino per “tornare a casa” e non si rinuncerà più a questa ricchezza infinita, fonte di doni, di scambi, di energie, di emozioni, in una parola: VITA.Dentro di noi abitano forze misteriose, che gli uomini antichi identificarono con gli dei: sono loro che danno senso alla vita.Se riduciamo tutto a un calcolo in cui contano solo gli oggetti, l’esistenza naufraga nel non senso.Ma le energie sconosciute, non hanno smesso di abitarci. Basta affidarsi alla vita.A un mondo costruito sul fuori, sull’esterno, sull’apparire interessano molto di più le cose da sfoggiare o un po’ di soldi piuttosto che le risorse interne. Eppure nelle risorse interiori sono nascosti gli unici tesori che possediamo. Lì abita il senso della vita.Le persone vere girano per il mondo con le loro passioni segrete, si riconoscono come diverse da tutti gli altri. Difendono il loro spazio vitale, il loro ESSERE, sono un mistero e sono una benedizione.Sono gli uomini e le donne che le forze primordiali desiderano incontrare.