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« Una splendida serataSeconda parte - Bel fine... »

Splendide emozioni - prima parte

Post n°6 pubblicato il 10 Settembre 2007 da archimedesl

 Resoconto di un finesettimana esclusivo



 

















































































































































Mercoledì ricevo la
telefonata di un caro cliente, quasi stupito e un poco preoccupato per
l’intonazione della voce durante il primo saluto, chiedo subito se ci sono
problemi alla installazione presso il rifugio Margherita, a me particolarmente
caro.
La richiesta del cliente diventa subito particolarmente
gradita, vuole che vada a fare i rilievi necessari per migliorare ed adeguare
il rifugio Gnifetti sotto il profilo energetico e non solo.
La mia mente comincia a fantasticare ed immagino tutto lo
scenariocontornato di candida neve e crepacciati ghiacciai.
Lo scorso anno avevo eseguito dei lavori imponenti, grazie a
personale decisamente positivo, collaborativo e magnificamente socievole.
Il mio intervento non sarebbe stato possibile se quegli
amici non fossero stati così “in gamba”.
Mi rendo conto subito che la richiesta non si ferma alla
sola verifica, fine preventivo, ma alla volontà di esecuzione dell’impresa.
Le parole esprimono una gratitudine per il lavoro svolto, mi
imbarazzano i complimenti del cliente.
Lui traduce in numeri i benefici dell’impianto installato lo scorso anno, mi espone i dati
quasi fossero delle paole di un romanzo da leggere tutto d’un fiato,
particolari che accrescono la curiosita ad ogni parola detta.
Mi espone gli obbiettivi dell’opera da farsi ed io
controbatto con le innovazioni che vorrei proporre e subito siintrecciano discorsi che via via delineano una
immagine nella mia mente.
Ora so che il mio compito sarà particolarmente oneroso.
Gli accordi sono di volare venerdì fino al rifugio.
Lo scorso anno ho potuto avvalermi di un grande personaggio,
Paolo, che mi ha supportato in modo unico durante i lavori in quota, Dopo aver
terminato la telefonata con il cliente chiamo Paolo per offrirgli la possibilità di tornare sul
ghiacciaio e potermi avvalere nuovamente della sua grande esperienza e capacità
.
Il giorno dopo ci accordiamo di incontrarci di fronte al
negozio di attrezzatura per montagna dove avremmo noleggiato l’attrezatura per
praticare del sano sci alpinismo.
La nostra immaginazione corre e le parole si sprecano , non
conteniamo la frenesia e l’attesa per il domani.
Ci salutiamo rinnovando gli accordi per il viaggio
dell’indomani mattina.
Le corse ai preparativi sono sempre ricche di contrattempi e
finisco di preparare lo zaino con il solito timore di aver scordato qualcosa.
Punto la sveglia per le 4.00 del mattino seguente,
l’appuntamento è alle 5.00 per iniziare la nostra nuova avventura.
Le ore di sonno sono poche, ma i sogni le impegnano tutte ed
intensamente.
Il film a colori che scorre nel mio sonno è luccicante e intenso.
Poco prima delle 4.00 apro gli occhi e salto giù dal letto a
gambe pari, finalmente è l’ora.
Le stelle nel cielo luccicano in modo sistoso e dalla
finesta socchiusa posso odorare un vento pungente.
Ho preso accordi con il gentore del rifugio per sapere se
quest’oggi l’elicottero volerà, dipendentemente dalle previsioni meteo.
Faccio squillare il telefono e pochi squilli dopo risponde
una voce assonnata, ma gentilmente mi rassicura sulla possibilità di volo.
Mi preparo e mi specchio più volte per vantarmi del nuovo
acquisto fatto il giorno prima.
Quei pantaloni grigi, tecnici adatti ad intensa attività
montana mi fanno sentire un po più bravo, è solo illusione, ma so che le dure condizioni mi permetteranno di
testare nuovamente le mie capacità.
Le 5.00 Paolo arriva a casa mia, puntuale come sempre,
affidabile.
Trasbordiamo gli zaini, sci, scarponi e altri piccoli
particolari sull’automobile, ci guardiamo e ci facciamo i complimenti ironici
sull’abigliamento.
Messo in moto il motore sgusciamo via per le vie del paese
addormentato.
Il viaggio si articola su strade di montagna particolarmente
tortuose e lunghe, ma i 90 minuti di
percorso sembrano passare velocissimamente, i nostri discorsi variano di volta
in volta, lanciano spunti di approfondimento, nuove ambizioni.
Arriviamo a destino alle 6.30, , la valle stretta di Alagna
comincia a illuminarsi e a colorarsi di verde intenso delle sue pinete.
L’aria frizzzante ci
incoraggia a indossare la giacca rossa, ci guardiamo e ci mettaimo a ridere,
un’altra avventura sta per cominciare, ma come si fa a dimenticare gli amici in
questo momento?
So che è presto, ma compongo il numero dell’idraulico di
Alagna che ha sapientemente eseguito alcuni lavori  lo scorso anno presso il famoso rifugio.
Suona solo uno squillo e dall’altra parte un radioso saluto
mi emoziona, malgrado l’ora è contento di sentirmi. Accetta l’invito di volare insieme alla Margherita per vedere
insieme alcuni lavoretti.
Ci diamo appuntamento
al bar delle guide, alle 7.30, l’elicottero non arriverà prima delle 8.00, ma
la piazzola di decollo è poco distante e ci godiamo il profumo del caffè appena
preparaqto e delle briosche appena sfornate raccontandoci le belle avventure
vissute ulimamente.
L’attesa cresce ed i pochi minuti di attesa sembrano
interminabili, siamo impazienti di raggiungere la vetta.
Finalmente la radio ci allarma e Michele, l’idraulico,
nonchè guida della valsesia ci ricorda
alcuni accorgimenti per alloggiarci sul velivolo.
Il pilota atterra con uno spettacolare allungo, ci sediamo
assicurando gli sci al cestello sopra i pattini dell’elicottero ed imbracciamo
gli zaini ingombranti.
Il pilota dà motore,
inclina il quadriposto ed in men che non si dica vediamo i tetti delle case
rimpicciolire.
Aferro le cuffie e saluto il pilota che già avevo conosciuto
in altra occasione e discutiamo durante gli 8 minuti di volo.
Avvistiamo la capanna Margherita ed ho l’onore di
avvertire a terra l’imminente
atterraggio.
Forse sarebbe più esplicativo dire annevaggio, cisto che i pattini dell’elicottero
poseranno su una strettissima porzione di neve perenne.
L’accoglienza è la solita, impressionantemente piacevole.
Malgrado gli impegni verso i clienti siano pressanti , tutto
il personale del rifugio ci riservauna accoglienza calorosa ed amichevole.
La sera prima avevo sentito la cuoca, Marzia, con voce rauca
confermarmi la disponibilità ad eseguire certi lavori. Non ho potuto fare a
meno di portrle un omaggio, del buon miele per alleviare il fastidio alla gola.
Il sole delle 9 del mattino illumina le pareti del Liskam,
del Cervino, e dele altre 14 vette oltre i 4000 dei dintorni e la limpidezza
del cielo ci miostra uno spettacolo impressionante.
Il Monviso appare vicinissimo, appena più in là appaiono gli
appennini liguri e toscani.
Lo splendore di una giornata unica, la limpidezza del cielo mostra un blu intenso quasi da
cartello stradale, più in basso uno splendente candido ghiacciaio.
Il confine tra cielo e terra è impressionante, i due colori
sembrano combattere una battaglia a chi spodesta l’altro, vigoroso e tenace,
due colori forti che spumeggiano senza sfumature.
Più in giù alcuni alpinisti stanno avanzando faticosamente
in corsata, i ramponi si conficcano pesantemente nel chiaccio, i fiati
appesantiti dalla quota , condensano quasi a precipitare sulla neve.
La cuoca ci distrae offrendoci un discreto trancio di
crostata alla marmellata di mirtillo preparata la sera prima.
Devo dire che la somma delle belle cose vissute in quei
pochi momenti è una emozione unica, troppe belle sensazioni vissute in pochi
attimi, ho quasi paura a voler credere sia realtà e non un sogno.
Ci organizziamo i lavori di manutanzione e cominciamo a
ripassare i collegamenti sia nelle cabine eletriche, sia nelle staze.
Il lavoro è veloce e io mi preparo a salire una corda per
stringere le graffe delle celle fotovoltaiche.
Luca, il gestore della margherita, mi prepara l’ancoraggio
della corda , fissa i rinvii ed i moschettoni in modo da poter esguire i lavori
in modo più che sicuro.
Il tempo passa e la cuoca suona il triangolo,
impazientemente.
Assaporiamo un piatto di tortelli al crudo e parmigiano.
Il momento del pranzo diventa un’occasione di festa, di
rcordi, di amicizia.
Poco dopo il cafè
Paolo ed io ci prepariamo a scenderee all’altro rifugio, dove avremmo
cominciato a fare i nostri rilievi.
L compagnia ci distoglie dall’intento per un’ulteriore ora.
Indossiamo gli sci e solleviamo la cerniera della giacca,
infiliamo gli ochiali da sole e sistemiamo il cappello .
La discesa non inizia benissimo, un leggero mal di montagn,
ci annebia un poco la soddisfazione.
Superiamo diversi alpinisti durante la discesa e tutti ci
salutano con una certa invidia.
La neve parzialmente farinosa ed intonsa si sforma durante il
nostro passaggio e si delineano delle sinuose scie.
Giungiamio alla gnifetti ed il tempo di slacciare
gli scarponi capiamo che la serata sarà particolarmente festosa, contiamo un
centinaio di ospiti, tutti intenti a
partire l’indomani per una ascesa alla margherita.
Il pomeriggio cominciamo a fare i nostri sopralluoghi,
misuriamo, disegnamo, ragioniamo sui passaggi, scambiamo pareri sulle cose da
fare e come dovranno essere fatte.
Il tempo scorre e ci invitano a cenare.
La pasta non è prettamente al dente, l’arrosto di vitello
con carote e piselli è invece, gustoso e inemente speziato.
Una scodellina di pesche sciroppate ed la fame è saziata.
La notte è ormai calata, le stlle brillano incuranti del
vento che spazza via i pochi residui dei neve dal tetto.
Riesco a coinvolgere una decina di persone a guardare le
stelle. Gli ospiti di Bolzano si infilano gli scarponi e si avvicinano alla
vetta dove poter ammirare uno spettacolo fuoridal comune.
La via lattea appare sfolgorante quasi da volersi
mostrare irriverentemente
La pennellata di stelle mi rinvigorisce comincio a
distrarmi , immagino le figure, mi perdo in sogni ad occhi aperti.



......... segue..................

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Commenti al Post:
volanima
volanima il 11/09/07 alle 23:15 via WEB
Che figo!!!!!!!!!!!!!! Ehm.. volevo dire... che forza! Letto tutto d'un fiato... e un brivido mi percorre fino al fondo schiena.. ricordi, Il Cervino, il Rosa, il Monviso... come non sentire una forte emozione nel ricordare le stesse emozioni... eccome non ricordare... Potresti essere solo a questo mondo ma davanti ad uno spettacolo simile... ti senti piccolo e nello stesso tempo immenso... e li immancabilmente Ami... non puoi non amare, non puoi non rimanere li incantato davanti allo Splendore dell' Universo, li, Maestoso, davanti a noi... a non chiedere nulla a nessuno e regalarci spettacoli in grado di scaldarci il cuore per il resto della nostra Esistenza (e forse anche oltre, chissà). Poi, come cigliegina sulla torta di panna, mettici anche le Stelle... e li sei "fatto", sei annientato... sembra di essere a Casa da tanta emozione! Grazie... sei tu! Un abbraccio... tanta sana invidia da parte anche se ci sono già stata la vicino e un po', grazie a te, ci sono tornata ora... volentieri!
 
 
archimedesl
archimedesl il 12/09/07 alle 09:09 via WEB
Vedrai la continuazione, dovrai invidiarmi ancora un po o viaggiare con me per assaporare altre emozionanti avventure. Le descriverò a modo mio, magari non correttamente, ma incisive. La storia è lunga e la devo scrivere poco per volta altrimenti si rischia di non leggere tutto e sarebbe un peccato. Un bacio a te che apprezzi questi sapori fatti di semplicità e di intensità. Archimede
 
   
volanima
volanima il 12/09/07 alle 19:15 via WEB
... non vedo l'ora...!!!
 
principessa2780
principessa2780 il 13/09/07 alle 09:58 via WEB
-^_^- Buon giorno...
 
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Data di creazione: 09/08/2007
 

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