PGS Ardor Bronte

Il Papa ai giovani: da Assisi appuntamento a Loreto


"Da questa Basilica dedicata a Santa Maria degli Angeli vi do' appuntamento alla Santa Casa di Loreto, ai primi di settembre, per l'Agora' dei giovani italiani". Ai diecimila ragazzi che domenica 17 giugno lo hanno accolto nella piazza davanti la Basilica di Santa Maria degli Angeli, il Papa ha rinnovato l'invito a partecipare al primo grande evento dell'Agora' che si terrà a Loreto l'1 e 2 settembre prossimi. L'incontro con i giovani è stato l'ultimo momento della visita pastorale di Benedetto XVI ad Assisi, in occasione dell'ottavo centenario della conversione di San Francesco. Prima di convertirsi, ha ricordato, "Francesco era dedito ai giochi e ai canti, girovagava per la città di Assisi giorno e notte con amici del suo stampo, tanto generoso nello spendere da dissipare in pranzi e altre cose tutto quello che poteva avere o guadagnare". "Di quanti ragazzi anche ai nostri giorni - si è chiesto il Papa - non si potrebbe dire qualcosa di simile? Oggi poi c'è la possibilità di andare a divertirsi ben oltre la propria città. Le iniziative di svago durante i week-end raccolgono tanti giovani. Si può girovagare anche virtualmente navigando in internet, cercando informazioni o contatti di ogni tipo. Purtroppo, tanti, troppi giovani cercano paesaggi mentali tanto fatui quanto distruttivi nei paradisi artificiali della droga". Per Ratzinger, "sono molti i ragazzi, e non ragazzi, tentati di seguire da vicino la vita del giovane Francesco, prima della sua conversione". E questo non solo per gli aspetti trasgressivi del suo comportamento: "oggi - ha osservato il Papa - si suol parlare di cura dell'immagine, o di ricerca dell'immagine. Per poter avere un minimo di successo, abbiamo bisogno di accreditarci agli occhi altrui con qualcosa di inedito, di originale. In certa misura, questo può esprimere un innocente desiderio di essere ben accolti. Ma spesso vi si insinua l'orgoglio, la ricerca smodata di noi stessi, l'egoismo e la voglia di sopraffazione". Eppure, la conversione di San Francesco resta un ideale raggiungibile. "Non abbiate paura, carissimi - ha detto il Papa - di imitare Francesco innanzitutto nella capacità di tornare a voi stessi. Egli seppe fare silenzio dentro di sé, ponendosi in ascolto della Parola di Dio. Passo dopo passo si lasciò guidare per mano verso l'incontro pieno con Gesù, fino a farne il tesoro e la luce della sua vita". "Faccio ancora una volta mio - ha concluso - l'invito che il mio amato Predecessore, Giovanni Paolo II, amava sempre rivolgere, specialmente ai giovani: 'Aprite le porte a Cristo'. Apritele come fece Francesco, senza paura, senza calcoli, senza misura".