PGS Ardor Bronte

Agorà


 Vincenzo Grienti Sull’Adamello, sulle orme di Giovanni Paolo IIKarol Wojtyla sarebbe stato contento di vedere ancora una volta i "suoi" giovani salire in ferrata i fianchi delle Dolomiti fino alla Punta Croce-Giovanni Paolo II. Mano alla piccozza e ramponi ai piedi, un centinaio di ragazzi, divisi in due gruppi, sono partiti sabato 7 luglio per un'altra "avventura". Si sono arrampicati su per la montagna fino a quota 3278 metri, accompagnati dalle guide alpine, laddove il pontefice polacco mise piede per la prima volta nel 1984. Quattro anni dopo ritornò per celebrare la santa messa sull'altare di granito realizzato dagli alpini proprio per ricordare la sua prima spedizione all'Adamello. Il pellegrinaggio, dopo il Duemila, il 2001, il 2003 e il 2005 è diventato un appuntamento biennale. Quest'anno è inserito nel percorso di avvicinamento dell'Agorà dei giovani italiani che si terrà a Loreto l'1 e 2 settembre 2007. «Ricordare la figura del Papa dei giovani e della montagna, in questi luoghi dove egli ha trascorso momenti di pace e di raccoglimento e' il primo significato del pellegrinaggio – ha sottolineato don Paolo Giulietti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei -. L'ascesa alla croce è via di incontro con Dio, negli immensi scenari della creazione e nel segno dell'amore infinito di Cristo». Un messaggio non indifferente se si pensa che in quelle montagne, in mezzo alla neve, negli anni della Grande Guerra quando gli alpini italiani e i kaiserjager austriaci si scontravano a colpi di cannone e baionetta, morirono circa 60mila soldati. Domenica 8 luglio il primo gruppo di "pellegrini" è partito per il rifugio "Ai caduti dell'Adamello" al Passo della Lobbia, mentre il secondo ha raggiunto fino al Rifugio Mandrone. Domenica 8 luglio alle 6 circa dal Rifugio Mandrone sono partiti alla volta del Passo della Lobbia, dove alle ore 11.00 il vescovo Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, ha presieduto la celebrazione eucaristica trasmessa in diretta televisiva su RaiUno. Alle ore 12 circa al rifugio "Ai Caduti dell'Adamello" si è poi tenuta una cerimonia di dedica a Giovanni Paolo II della Sala conferenze ed esposizioni del Rifugio alla presenza dell'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, e di Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento.