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86. ::: 1.p. - Caro Papi Natale 101 domande...


86. ::: 1.p. - La Rana e altri Rospi Caro Papi Natale 101 domande al Reticente del Consiglio Postfazione di Umberto Bossi Instant Book per il No B day - Io ci sarò edizioni www.lerane.wordpress.com Sommario - Caro Papi Natale - Guida alla lettura – I Capitolo. Papino, ovvero il cantante, le scope elettriche, il nuovo miracolo italiano – II Capitolo. Chi ha incastrato Papi Rabbit, ovvero la politica, le toghe rosse, la teoria dell’eterno complotto – III Capitolo. Il Papi quotidiano, ovvero i complicati rapporti tra il Cav e la stampa – IV Capitolo. Il Pap(p)one, ovvero storie di Noemi, Sabina Began e altre veline – V Capitolo. Il Papocchio, ovvero un po’ di interrogativi sfusi – Appendice. Le domande a Silvio Berlusconi di Vespa, Feltri, Belpietro, Minzolini Umberto Bossi. Ora vi dico cosa penso del Cavaliere Introduzione Caro Papi Natale, anche quest’anno non ho assunto stallieri, non ho subìto 106 processi, non sono stata nella dacia di Putin e nemmeno nella escort di Tarantini, non ho avuto Capezzone come portavoce, non ho costruito il Ponte sullo Stretto, il Mose e quattro centrali nucleari (se è per quello nemmeno Lei), non ho fatto lifting e tricotrapianti, non ho una canottiera come quella di Bossi, non ho sei televisioni (e nemmeno sei schermi tv), non mi sono iscritta alla P2, non ho pagato tangenti, non ho evaso il fisco, non ho esportato capitali e non me ne faccio nulla di scudo fiscale, lodo, processo breve, legittimo impedimento e immunità parlamentare, non ho creato un milione di posti di lavoro (intendeva dire in meno?) e non ho portato un poliziotto in ogni quartiere (idem come sopra), non ho raccomandato veline e piazzato velinari alla direzione del Tg1, non ho tagliato le tasse (Lei invece sì?), non ho corrotto avvocati e non ho 100 avvocati, non ho avuto Emilio Fede, Carlo Taormina, Niccolò Ghedini e Angelino Alfano alle mie dipendenze, non sono perseguitato dalle toghe rosse, dalla stampa rossa, dalle scuole rosse e dalle rosse, non ho creato società off-shore, non ho fondato un partito insieme a Dell’Utri (che è un organizzatore di primo grado), non ho tenuto minorenni sulle ginocchia, non sono stata unta dal signore, non mi sono fatta da sola e non mi sono fatta neanche in compagnia, non ho palpato operaie russe, non ho fatto cucu alla Merkel e detto abbronzato a Obama, non ho fatto le corna a una foto di gruppo (a dire il vero sì, ma era in terza elementare!), non sono stata la miglior statista italiana degli ultimi 150 anni, non ho organizzato festini a Villa Certosa, non ho fatto sesso tre ore a notte (purtroppo) e non ho cantato con Apicella (per fortuna), non ho fatto eleggere Ciarrapico, non ho lanciato editti bulgari, non ho nominato La Russa, Rotondi e Bondi ministri, non ho messo Mara Carfagna alle Papi Opportunità dopo un esame scritto (il calendario?) e Maria Stella Gelmini all’Istruzione dopo un esame orale (…), non ho rischiato di vincere il Nobel per la Pace (perché, Lei sì?), non ho una squadra di calcio e non prendo a calci la Costituzione, non ho detto che Eluana Englaro poteva avere figli e alle disoccupate di sistemarsi sposando i figli dei ricchi... Non voglio tediarLa oltre: lo so, sono stata una buona a nulla. E non avendo fatto e detto tutto quello che ha fatto e detto Lei non posso aspirare non dico alla Presidenza del Consiglio, ma nemmeno a un posticino di assessore al municipio di Baranzate e forse non merito nemmeno un piccolo regalo di Natale. Però siccome Lei è buono, caro Papi Natale, mi permetto di farle centouno domande, a nome mio e di qualche migliaio di amici. Sono interrogativi che La riguardano e che ho raccolto un po’ alla volta nello stagno - il blog di Rassegna Stanca - che poi altro non è che un posto dove si cerca di capire (spesso senza riuscirci) quello che succede e quello che i media ci raccontano. Risponda. Permetterà (forse) a me e a noi tutti di capire come ha fatto a diventare Silvio Berlusconi e come l’Italia possa essersi consegnata a Lei. Guida alla lettura Questo libro è stato scritto a 5000 mani. Il blog Rassegna Stanca (http://lerane.wordpress.com/) e il suo autore (un giornalista che si firma La Rana) ha raccolto nelle ultime settimane le domande che alcune migliaia di persone hanno posto al Presidente del Consiglio per avere chiarimenti su aspetti, ancora oscuri, della sua vita di imprenditore, di politico, di premier. Donne e uomini qualunque che pensano che il premier - oltre a raccontare cosa sia successo con veline e ciarpame - debba soprattutto chiarire all’Italia come mai, fin dagli inizi della sua carriera, ci siano stati ripetuti punti di contatto con mafia, P2, corruzione, tangenti. Qual è - chiede ad esempio una delle domande - il numero esatto di scope elettriche che ha venduto il Cavaliere per mettere da parte il gruzzoletto necessario a costruire Milano2? Ma, al di là dell’ironia, si chiede anche se possa essere una semplice coincidenza il fatto che la Banca Rasini, quella dove lavorava il padre Luigi e quella che ha finanziato le prime operazioni immobiliari di Berlusconi, fosse anche la cassaforte milanese della mafia? E ancora si domanda per quale motivo il premier abbia affidato i suoi figli al pluriomicida Mangano, lo stalliere di Arcore, e perché (anche quando non poteva più ignorare la mafiosità di Mangano) lo abbia definito un eroe. Può essere un eroe la persona che fa parte della stessa organizzazione che ha ucciso Falcone e Borsellino? In questo libro ci sono 101 domande. Potevano essere molte di più. E’ stata fatta una selezione, talvolta arbitraria, lasciando non le più originali, le più incisive, le più ficcanti, le più pungenti, ma quelle più cliccate dai lettori del blog Rassegna Stanca, le faq preferite. In molti, tantissimi, chiedono come ha fatto i soldi, come ha fatto a conservare le frequenze tv e a ottenere da vari governi (da Craxi in poi) leggi salvamediaset, come sia stato possibile spacciare per interesse di tutti gli italiani il processo breve o lo scudo fiscale o la depenalizzazione del falso in bilancio. E, tra le altre, vengono riproposte anche le domande di Repubblica così come quelle della Padania, formulate a Berlusconi nel 1998, quando Silvio e Umberto erano nemici. Nei cinque capitoli, comunque, si spazia dagli inizi (il nuovo miracolo italiano), alla politica, alle toghe rosse, alla teoria dell’eterno complotto, ai complicati rapporti con la stampa e con la libertà di stampa, a Noemi, Sabina Began e alle veline, alla Rai e a Mediaset, a Mills, a Dell’Utri, a Previti, ad Alfano, alle leggi ad personam, fino ad arrivare agli aspetti più reconditi della vita privata: La notte riesce a dormire? Ha giurato spesso sui figli e non è mai successo niente: di chi sono i suoi figli? A 73 anni tre ore di sesso a notte: è disponibile all’antidoping? Alcune domande (su Libia, su Turchia, Diaz…) non le trovate in questa selezione, ma si possono comunque leggere nel gruppo di facebook Dieci (nuove) domande a Berlusconi. Altre le ho accorpate perché simili tra loro. Tra quelle “scartate” ce n’è una che mi è molto piaciuta, un'affermazione più che un quesito: tutto sommato non ha fatto molta carriera: ha iniziato vendendo scope porta a porta, ha finito vendendo bufale a Porta a Porta! In cima a tutti gli interrogativi c’è comunque il domandone finale, il centounesimo quesito, quello che (anche se declinato con parole diverse, talvolta secche e irripetibili) è stato scritto dalla maggioranza delle persone: scusi, signor Presidente del Consiglio, quand’è che ci restituisce l’Italia? Impreziosisce il libro un esclusivo intervento di Umberto Bossi, che ci regala cinque anni di sue esternazioni sul premier, quando Lega e Forza Italia erano su barricate diverse. Infine, in appendice, ci sono le domande scomode di quattro importanti giornalisti: Vespa, Belpietro, Feltri e Minzolini.(( CONTINUA ... ))