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86.b ::: 2.p. - Buona lettura - Primo Capitolo


86.b ::: 2.p. - Buona lettura - Primo Capitolo Papino, ovvero il cantante, le scope elettriche, il nuovo miracolo italiano Silvio Berlusconi, figlio di un funzionario di banca e di una casalinga, ha lavorato come cantante e intrattenitore sulle navi da crociera con l’amico Fedele Confalonieri, poi come venditore di scope elettriche porta a porta insieme a Guida Possa, che sarà ricompensato più tardi con l’incarico di viceministro all’istruzione del primo Governo Berlusconi. A 25 anni smette di fare il rappresentante e diventa agente immobiliare. Improvvisamente fonda un impero, prima costruito coi mattoni, poi con le antenne tv. 1 Ci può dire il numero esatto di scope elettriche che ha venduto per riuscire a mettere da parte i soldi necessari alla costruzione di Milano2? 2 La sua prima azienda, la Edilnord spa, la fonda nel 1963 e vede tra i suoi soci Carlo Rasini (titolare dell’omonima banca in cui lavorava Suo padre) e il commercialista svizzero Renzo Rezzonico che Le fornisce il denaro attraverso la finanziaria svizzera Finanzierungsgesellschaft für Residenzen AG di Lugano. Gli anonimi capitali della finanziaria svizzera vengono in parte depositati presso l'International Bank di Zurigo, quindi arrivano alla Edilnord attraverso la Banca Rasini. E’ frutto solo di una singolare coincidenza il fatto che la Banca Rasini, stando alle dichiarazioni di Michele Sindona, fosse la banca milanese della mafia e che tra i suoi clienti più illustri avesse Pippo Calò, Totò Riina, Bernardo Provenzano? 3 Da dove deriva l’ottimismo che spinge una banca e una finanziaria elvetica a mettere nelle mani di un giovane di 27 anni, che fino a quel momento aveva accumulato solo lavoretti saltuari senza realizzare niente di economicamente rilevante o interessante, cospicue somme di denaro? 4 Il 26 settembre 1968 la sua società - l’Edilnord Sas - acquista dal conte Bonzi l’area dove Lei costruirà il quartiere di Milano2. Lei pagò l’area circa 4.250 lire al metro quadrato, per un totale di oltre 3 miliardi. Questa somma, nel 1968 quando lei aveva appena 32 anni e nessun patrimonio familiare alle spalle, è di enorme portata (oggi equivarrebbe a oltre 25 milioni di euro). Dopo l’acquisto Lei aprì un gigantesco cantiere edilizio, il cui costo arriverà a sfiorare 500 milioni al giorno, che in circa 5 anni porterà all’edificazione di Milano2. Gli oltre 30 miliardi per comprare l’area, chi glieli diede? Che garanzie offrì e a chi per ricevere tale ingentissimo credito? Chi Le fornì il denaro per avviare e portare a conclusione il super-cantiere? 5 Perché dalla costruzione di Milano2 in avanti, e fino al 1975, tutte le Sue società saranno coperte da una selva di sigle e di prestanome? 6 Sempre relativamente ai Suoi esordi immobiliari può chiarire il ruolo svolto dalle misteriose finanziarie svizzere - amministrate dall’avvocato di Lugano Renzo Rezzonico - che le hanno elargito capitali a piene mani per sostenere le sue attività? Chi c’era dietro? Di chi erano i soldi? Da dove arrivavano? Perché e in cambio di cosa hanno affidato proprio a Lei somme estremamente cospicue? Perché i soliti suoi detrattori parlano di riciclaggio di denaro e addirittura di mafia? 7 Nel 1973 acquista da Annamaria Casati Stampa di Soncino, ereditiera minorenne e orfana dal 1970, la settecentesca Villa di Arcore, con quadri d’autore, parco di un milione di metri quadrati, campi da tennis, maneggio, scuderie, due piscine, centinaia di ettari di terreni. La Casati è assistita da un tutore, l’avvocato Cesare Previti, che è pure un Suo amico, figlio di un suo prestanome (il padre Umberto) e dirigente di una società del gruppo (la Immobiliare Idra). Grazie alla fortunata coincidenza, Lei riesce a pagare la favolosa villa con annessi e connessi circa 500 milioni di lire: un prezzo irrisorio. E, per giunta, non in contanti, ma in azioni di alcune società immobiliari non quotate in borsa, così che, quando la ragazza si trasferisce in Brasile e tenta di monetizzare i titoli, si ritrova con una carrettata di carta straccia. A questo punto, Lei e Previti vi offrite generosamente di ricomprare le azioni, ma alla metà del prezzo inizialmente pattuito. Alla bambina Annamaria Casati Stampa di Soncino avete rubato anche le caramelle? 8 Il 2 febbraio 1973 Lei fonda un’altra società, la Italcantieri Srl. Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventa una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi e lei farà in modo di emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi. Il denaro in contanti per queste operazioni finanziarie chi glielo diede? 9 Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compie un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (circa 2 milioni di euro di oggi). Il 22 luglio 1975 la medesima società esegue un altro aumento di capitale passando dai suddetti 600 milioni a 2 miliardi di lire. Da dove e da chi sono arrivati queste forti somme di denaro in contanti? 10 Nel 1974 nasce la Immobiliare San Martino, amministrata da Marcello Dell’Utri e capitalizzata da due fiduciarie del parabancario Bnl: la Servizio Italia (diretta dal piduista Gianfranco Graziadei) e la Saf (Società Azionaria Finanziaria, rappresentata da un prestanome cecoslovacco, Frederick Pollack, nato addirittura nel 1887). A vario titolo e con vari sistemi e prestanome, figlieranno una miriade di società legate a Lei e ai suoi cari: a cominciare dalle decine di “Holding Italiana” che controllano il gruppo Fininvest. Secondo il dirigente della Banca d’Italia Francesco Giuffrida e il sottufficiale della Guardia di Finanza Giuseppe Ciuro (consulenti tecnici della Procura di Palermo al processo contro Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa) queste finanziarie hanno ricevuto fra il 1978 e il 1985 almeno 113 miliardi (pari a 502 miliardi di lire e 250 milioni di euro di oggi), in parte addirittura in contanti e in assegni mascherati, dei quali si ignora la provenienza. La Procura di Palermo sostiene che sono i capitali mafiosi investiti nel Biscione dalle cosche legate al boss Stefano Bontate. Un suo consulente tecnico, il professor Paolo Jovenitti, ammette l’anomalia e l’incomprensibilità di alcune operazioni dell’epoca. Può chiarire Lei dov’è l’anomalia? 11 La Fininvest nasce in due tappe. Partiamo dalle seconda: l’8 giugno 1978 lei fonda a Roma la Finanziaria d’Investimento Srl - in sigla Fininvest - dotandola di un capitale di 20 milioni di lire e di un amministratore che rispondeva al nome di Umberto Previti, padre di Cesare. Il 30 giugno 1978 il capitale sociale di questa sua creatura viene portato a 50 milioni, il 7 dicembre 1978 a 18 miliardi. In 6 mesi, quindi, Lei passa dall’avere avuto in tasca 20 milioni per fondare la Fininvest Srl a Roma, a 18 miliardi. Come ci è riuscito? 12 La Fininvest, che fino al luglio del 1979 non ha nemmeno un dipendente, con tutti quei soldi in cassa, viene trasferita a Milano. Poco prima, il 26 gennaio 1979, era stata fusa con un’altra sua società dall’identico nome: la Fininvest Spa di Milano, anch’essa fondata a Roma il 21 marzo del 1975 come Srl, l’11 novembre dello stesso anno trasformata in Spa con 2 miliardi di capitale, e quindi trasferita nel capoluogo lombardo. Dopo la fusione il capitale sociale verrà ulteriormente aumentato a 52 miliardi. Anche in questo caso potrebbe fornire nomi e cognomi degli amici che le hanno consentito questi straordinari aumenti di capitale? (( CONTINUA ... ))