Creato da armando.carruba il 13/04/2010
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Trovata su web
Inviato da: armando.carruba
il 11/02/2012 alle 18:54
 
splendida foto ! Ma è vera o... trovata sul web ?
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TRI TUBBA

Post n°76 pubblicato il 04 Marzo 2012 da armando.carruba
Foto di armando.carruba

COMU FINIU? A TRI TUBBI !

Questa frase tipicamente sarausana sta ad indicare un nulla di fatto; in seguito qualcuno sulla scia di un'altra frase "semu cchiù persi ill'Ungheria" come a voler rapportare il proprio stato paragonandolo con quello del popolo ungherese che stava subendo l'invasione russa (paragone assurdo) aggiunge "finìu a tri tubbi comu 'u papuri 'i Malta!" U papuri di Malta era il MISTER MISTER che in seguito all'affondamento era rimasto a pelo d'acqua il fumaiolo... e potenza della frase, anche i "pappapani culturali" del dialetto, si convinsero e spiegarono che i "tri tubbi" si riferivano ai 3 fumaioli del papuri di Malta che affondando erano rimasti sopr'acqua. La meravigliosa foto ci mostra chiaramente che 'u papuri di Malta MISTER MISTER - che i sarausani affettuosamente chiamavano " 'A SIGNURINA" per via del suo scafo bianchissimo - aveva un solo fumaiolo e rimesso in mare il MISTER MISTER fu chiamato STAR OF MALTA e con una certa frequenza collegava Siracusa a Malta.

 

Il termine "finìu a tri tubbi" è da collegarsi, secondo la mia modesta opinione, ai giocatori dda' 'nzinga. Si giocava a soldi spesso ai villini del foro siracusano, due o più giocatori lanciavano in aria 5 o 10 lire (secondo la posta prestabilita) e vinceva tutte le altre monete chi si avvicinava di più alla riga della mattonella. Una specie di jolly era costituito dalla moneta che si posizionava dove si congiungevano 3 mattonelle... faceva "tri pizzi" e vinceva su tutte. A volte capitava che un congiungimento delle tre mattonelle fosse rovinato, cosicchè la moneta andava a posizionarsi con una certa facilità. In questo caso non era valido, anche se il possessore della moneta protestava la mancata vincita sostenendo d'aver fatto "tri pizzi" e gli altri riprendendosi le monete ripondevano "tri pizzi? TRI TUBBA" e non vinceva nessuno.
 
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Piazza Duomo - SIRACUSA -

Post n°75 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da armando.carruba
Foto di armando.carruba

La Piazza, il punto più alto dell'isola chiamata Ortigia,l'attuale centro storico, sin dall'antichità fu destinata ad essere un'area sacra, già in età sicula. Venne edificato un tempio ionico arcaico tra i più grandi dell'età greca e i cui resti sono sotto l'attuale Palazzo del Senato, costruito dall'Architetto Vermexio, la cui caratteristica firma (un ramarro - lucertolone; dal siracusano ciucittuluni, soprannome dello stesso architetto.
Nella stessa Piazza si trova il tempio di Atena, un tempo con porte d'avorio e d'oro ed uno scudo della Dea, anch'esso d'oro, visibile da lontano ad indicare la rotta ai naviganti. Oggi la piazza conserva la sua forma semiellittica dominata dalle imponenti facciate di alcuni palazzi nobiliari e da quelle barocche del Duomo e della Chiesa di Santa Lucia alla Badia. Accanto al Duomo è il seicentesco Palazzo del Senato, sede del Municipio, costruito sull'antico tempio ionico. Delimitano la piazza Palazzo Beneventano del Bosco ed il Palazzo Vescovile, con una splendida terrazza (dedicata a Contardo Ferrini) e un suggestivo giardino pensile.


 
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SIRACUSA - Madonnina delle Lacrime -

Post n°74 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da armando.carruba
Foto di armando.carruba

In quel tempo, la casa al numero civico 11 della Via degli orti di San Giorgio, era abitata dai coniugi Iannuso, una coppia di giovani sposi. La sposa era in attesa del primogenito e si trovava a letto. Come capezzale era appeso al muro un quadretto in gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria.

Fu sorpresa, ad un tratto, dal sentir cadere su di sé gocce d'acqua che, dopo varie esitazioni, si scoprirono provenienti proprio dagli occhi, lacrimanti, della figura della Madonnina. Questo evento miracoloso si protrasse per quattro giorni dal 28 agosto al 1 settembre del 1953.

Molti furono i miracoli che accompagnarono questa manifestazione dell'amore della Madre. Le lacrime furono raccolte ed analizzate da medici ed esperti e riconosciute essere simili alla conformazione bio-chimica delle lacrime umane. Sottoposta ad indagine da parte della Chiesa, ne fu riconosciuta la natura miracolosa.

La casetta che ospitò l'evento è stata trasformata in cappella; sulla parete esterna, in occasione del primo anniversario della Lacrimazione, venne posta una lapide a perenne memoria dall'allora Arcivescovo Ignazio Immordini. L'effige di Colei che, da allora, è detta "Madonna delle Lacrime", si trova sopra l'altare maggiore della Basilica Superiore del Santuario a Siracusa.

 
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IL CALZOLAIO ('u scarparu)

Post n°73 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da armando.carruba
Foto di armando.carruba

 

IL CALZOLAIO ('U SCARPARU)

Fino ai primi anni del 1960 esistevano ancora diversi "scarpara", cioè riparatori di scarpe, di ogni tipo e qualità. Scarpe mal ridotte che oggi si butterebbero via senza pietà, allora venivano portate dal calzolaio, spesso detto simpaticamente "lu scarpareddu" che con il suo banchetto di lavoro e le sue decine di arnesi, si metteva fuori casa, davanti alla porta e lavorava per tutta la giornata, spesso circondato da amici e curiosi con i quali intratteneva discussioni su vari argomenti. Non si pagava molto allora per una riparazione e spesso le stesse scarpe venivano riparate più volte perchè, la miseria di quei tempi non permetteva certo i lussi sfrenati che il moderno consumismo spesso ci porta a fare; a noi ragazzi che con troppo velocità consumavamo tac...chi e suole, il calzolaio metteva dei ferretti sui tacchi e alle punte. Comunque, i tempi di allora, anche se non permettevano di vivere la vita agiata e comoda di oggi, io li ricordo sempre con tanta nostalgia, anche perchè quando ritorno indietro con la mente, mi sembra di rivivere la mia giovinezza, non sfiorita per niente oggi, ma non paragonabile sicuramente a quella di qualche decennio fa. A quei tempi la gente riparava di tutto: dai vestiti rappezzati, agli ombrelli, dalle sedie sfasciate ai piatti di argilla, dalle pentole di alluminio o di rame ai comuni oggetti di uso domestico. Il passato è bello per essere ricordato...ma non certo per essere rivissuto.

 
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NUOVA SCENA

Post n°72 pubblicato il 10 Febbraio 2012 da armando.carruba
Foto di armando.carruba

Domenica 12 febbraio 2012 alle ore 18 presso la Sala Randone di Siracusa, la Compagnia NUOVA SCENA di Siracusa presenta: NIENTE SESSO SIAMO INGLESI commedia brillante in due atti di A. Marriott e A. Foot 

 
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