Creato da ArteAstratta il 11/07/2007

ArteAstratta

giochi d'acqua e riflessi

 

 

Strade

Post n°8 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da ArteAstratta

 
 
 

Ricordo

Post n°7 pubblicato il 24 Marzo 2011 da ArteAstratta

…stese il braccio, fissando un punto nell’aria; uno qualsiasi, perché davanti a lui non c’era nulla che potesse attirare l’attenzione.

Se ne stava immobile, mentre l’intera stazione si muoveva. E dalla pensilina gocciava l’acqua, perché era un giorno quasi triste; il ritmo della pioggia diceva così.

 

Voltandomi ho visto solo l’ombra. Non ho visto alcun movimento. C’era un mare attorno, un mare agitato, e lui. Solo guscio fermo in acqua.

I miei passi mi portavano lontana, mi portavano in coda treno. Mentre camminavo non sentivo il vociare delle persone affannate. Non sentivo nulla. Contavo i miei passi, e in quegli attimi non sentivo dolore.

Quando il treno è partito non eri più ombra. Non esistevi più, te ne eri andato, eri stato rapito dalla sera.

Mi ritrovavo sola con me stessa. Non sentivo la mancanza della tua pelle, non sentivo nessuna mancanza riferibile a te, alla tua assenza. Mi mancava Claudia però. Io non c’ero quasi più.

Avevo la certezza di non risentirti più.

Non è stato così, ora sento quasi l’affetto di un fratello tanto diverso, ma molto vicino.

Ti ricordi, amor mio, dei pomeriggi autunnali, quando andavamo insieme, da soli, a passeggiare, lontano dalla gente allegra e dalle coppie, dove soltanto Dio potesse udirci conversare? Tu stringevi, in mano, un giglio innamorato, e mi davi il braccio; e io, triste, meditavo sulla vita, su Dio, su te…  E, laggiù lontano, moriva il sole dorato, ben conoscendo la notte che arrecava. Armonie astrali baciavano i tuoi orecchi;  un crepuscolo tenero e dolce diluiva nell’ombra, il tuo profilo e i monti dolenti… Vagavano , nell’Azzurro, canzoni dell’imbrunire. Canzoni che, tant’ erano lontane,  il vento vagabondo portava, nella memoria… così ciò che parti su fragil caravella, e vagò per il mondo, porta, nel suo cuore, l’immagine di ciò che vide. Tu mi guardavi, a volte, distratta come chi guarda il mare, la sera, dalle rocce… ed io restavo a sognare. Come nebbia addormentata quando pure il vento dorme tra il fogliame. Tu mi guardavi… il mio corpo rozzo selvaggio vibrava come l’onda che si alza nella bruma tu mi guardavi assente e triste… Ancor oggi ascolto la musica ideale del tuo primo sguardo! Sento bene la tua voce vedo meglio il tuo volto nel silenzio senza fine nell’oscurità completa! Ti sento nel mio dolore, ti sento nel mio tormento  e nella mia speranza eterna di poeta.

 

(Teixeira de  Pascoaes)

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 11 Agosto 2007 da ArteAstratta

Tutte le nostre attività sono legate all'idea del viaggio.
E a me piace pensare che il nostro cervello abbia un sistema informativo che ci dà ordini per il cammino, e che qui stia la molla della nostra irrequietezza.  L'uomo ha scoperto per tempo di poter spillare tutta questa informazione d'un colpo, manomettendo la chimica del cervello.
Di poter volar via in un viaggio illusorio o in un'ascesa immaginaria.  Di conseguenza gli stanziali hanno ingenuamente identificato Dio con il vino, con l'hashish o con un fungo allucinatorio.
Ma di rado i veri vagabondi sono caduti in preda a questa illusione. Le droghe sono veicoli per gente che ha dimenticato come si cammina.


Bruce Chatwin, Anatomia dell'irrequietezza  -  1970

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 09 Agosto 2007 da ArteAstratta


The seventh seal, Bergman



..Non dimentichiamoci cosa è stata la nostra vita fintanto che siamo stati internati, abbiamo sceso tutti i gradini dell'indegnità, tutti, fino all'abiezione, anche se in maniera diversa potrebbe succedere anche qui,  ma là, almeno, avevamo la scusa dell'abiezione di quelli che stavano fuori, adesso no, adesso siamo tutti uguali davanti al male e al bene,  per favore, non domandatemi cosa sia il bene e cosa sia il male, lo sapevamo ogni qualvolta abbiamo dovuto agire quando ancora la cecità era un'eccezione, giusto e sbagliato sono appena due modi diversi di intendere il nostro rapporto con gli altri, non quello che manteniamo con noi stessi, di quest'ultimo non c'è da findarsi, perdonatemi la lezione moralistica, ma voi non sapete, non potete saperlo, cosa significa avere occhi in un modo di ciechi,  non sono regina, no, sono solo colei che è nata per vedere l'orrore, voi lo sentite, io lo sento e lo vedo, e adesso fine della conferenza, andiamo a mangiare.
Nessuno fece domande, il medico disse solo, Se mai avrò di nuovo gli occhi, vedrò veramente gli occhi degli altri,  come se ne stessi vedendo lo spirito, il nome poco importa, fu allora che, sorprendentemente se teniamo conto che si tratta di una persona che non ha fatto studi superiori, la ragazza dagli occhiali scuri disse, Dentro di noi c'è una cosa che non ha nome, e quella cosa è ciò che siamo.


Cecità, José Saramago

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 26 Luglio 2007 da ArteAstratta

Serata davvero carina quella di ieri sera, con (vabbe, non speciale...) concertino in un locale che a me piace davvero, perche piccolo, conosciuto solo dalle persone accanto...ma sempre pieno di gente.    Una birra, tante chiacchiere sulla musica con una bassista, e uno scambio su tutto.
Fine serata, rispolverando i Joy Division, per l'occasione ascoltati su vinile...che splendido. Devo ora vedere la vecchia registrazione dei REM al concerto di Ancona...mh. Oramai...mi sa 3/4 anni fa. E i vecchi cd di Nick Cave.
A volte stupisce come le persone ricordino le cose, e tu magari le dimentichi, e nemmeno ci pensavi piu. Qualcuno invece ci pensa, ricorda...mi ricorda queste cose. Del quanto io ridessi durante le lezioni di solfeggio, e di quanto mi piacesse suonare.
Tante cose ho dimenticato, e sono sicura dimenticherò.
Ieri sono stata felice, di trovare un'amicizia.

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 23 Luglio 2007 da ArteAstratta



Da una recensione del film : "..non cè nulla di costruttivo ne intellettualmente edificante nel viaggio carnale dei protagonisti: la tensione irresistibile verso Thanatos è il vero motore di ogni azione. E al di la di qualsiasi esempio piu o meno efficace del legame tra le topiche pulsioni opposte,  qui Eros non è che l'anticamera del contrario, il passaggio obbligato verso un piacere distorto e suicida, il piacere di morire, il masochismo iperbolico che prepara al salto nel nulla".


Nel pomeriggio in associazione, ecco un film proposto da un collega. Oramai i film da lui proposti vanno sempre sui filoni del drammatico/ erotico/ d'autore, o film che legano il tutto con qualcosa di abbastanza violento.
Finito il film, devo ammettere che sono rimasta indifferente. Certo, spunti visti e rivisti...trama che non ho capito, e doveva esserci una tensione? che a me sincermente è parsa davvero labile. Forse era il caldo, ma in alcuni passaggi rischiavo davvero una gran noia.
Se qualcuno passa di qui e l'ha visto, liberi di lasciare un'opinione...




 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 20 Luglio 2007 da ArteAstratta
Foto di ArteAstratta


"L'arte è ciò che non ti aspetti da essa"   P. Mondrian


In giorni di caldo cosi torridi, attendo di partire per la vicina montagna. Magari fantastico anche sui sentieri da poter fare, con carta alla mano.

Aspetto intanto la Domenica, e un dei concerti di StradeBlu e un po' di musica americana.


 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 11 Luglio 2007 da ArteAstratta
 
Tag: poesia

Dell'amore si sente il fascino indefinito. Governa una donna matura addolcita da una vita d'amore con un sorriso con un vago bagliore che è negli occhi il ricordo delle lacrime della voluttà. Passano nella veglia opime di messi d'amore, leggere spole tessenti fantasie multicolori, errano, polvere luminosa che posa nell'enigma degli specchi. La portiera guarda la porta d'argento. Fuori è la notte chiomata di muti canti, pallido amor degli erranti.

Dino Campana, Canti Orfici





 
 
 

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