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CASE BOVI - TACCONI


Il palazzoSecolo: XIVProprietà: Famiglia MontebugnoliL'Officina Marilena Ferrari FMR, Libreria e Living Gallery della casa editrice FMR, si trova all'interno delle Case Bovi - Tacconi, che comprendono il complesso di Via Santo Stefano, tra i numeri 13 e 19. Tipici esempi di "Palazzi bolognesi con portico" dei secoli XIV e XV, le Case Bovi - Tacconi fanno parte dell'importante cerchia dei Palazzi Senatori che dominano tutt'ora le vie e le piazze più importanti della città di Bologna. Sono caratterizzati da un raro e singolare equilibrio d'architetture e di continuità formale che accomuna il passaggio dal tardo-gotico, al rinascimento e infine al primo barocco. I canoni estetici mutano, ma i materiali di costruzione e dell'ornato (principalmente mattone e arenaria) rimangono i medesimi; inoltre la matrice conservatrice propria della cultura delle classi dirigenti limitava fortemente il lavoro di architetti e maestranze, proponendo quasi sempre modelli di riferimento quali Sebastiano Serlio e Vignola.Le Case Bovi - Tacconi sono importanti dimostrazioni di come la preesistenza di diverse unità immobiliari acquisite nel tempo per comporre una dimora più consona al rango sociale raggiunto dalla famiglia senatoria, viene disinvoltamente mantenuta dedicando al tempo stesso ogni cura alla ricostruzione degli spazi interni. Infatti in Case Bovi - Tacconi l'interno acquisisce una straordinaria struttura articolata in cortili, sale rinascimentali e barocche, mentre all'esterno vengono conservate le vecchie preesistenze gotiche di cui si riconoscono facilmente i lotti originali.Al civico 17 di via Santo Stefano, anticamente Palazzo Beccadelli, si trova un gioiello d'arte gotica la cui costruzione originale risale al 1420, come testimonia la sigla di Bernardino da Milano (1420) presente nelle ghiere degli archi del portico antistante; la successiva ristrutturazione della facciata è comunemente attribuita al maestro Fioravante Fioravanti. Fu la residenza senatoria dei Bovio, come si vede dal cortile, del secolo XVIII, con lapidi romane che ricordano la Gens Bovia.L'interno presenta decorazioni pittoriche sfarzose, eseguite tra il Sei e il Settecento; tra queste ultime, notevoli al pian terreno le sale che presentano affreschi attribuiti a Vittorio Maria Bigari (Bologna 1692-1776). 
 Soffitto Sala Bigari
Apollo che incorona la Pittura
Allegoria del Silenzio
 Particolare dell'illusionistica cornice architettonica dipinta a grisaille
 Molto interessante il sito di VOLTE CUPOLE E SOFFITTI e, in particolare, le pagine riguardanti l'affresco di Vittorio Bigari, illustrato in tutti i particolari con belle immagini che possono essere osservate a forte ingrandimento.