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NICOLO' DELL'ABATE


Mercoledì 22 luglio21.30 ANGELO MAZZA, Nicolò dell'Abate alla corte dei Boiardo a Scandiano22.30 Visita guidata al Teatro Anatomico e al palazzo dell'Archiginnasio
La conferenza è un'occasione per conoscere i risultati più recenti dell'avvincente ritrovamento di pitture murali di Nicolò dell'Abate (1510-1571) nella Rocca di Scandiano. Le opere dell'artista, protagonista indiscusso del Manierismo europeo, per secoli rimaste nascoste sotto strati di scialbo, sono state oggetto di un complesso intervento di restauro (vedi FOTO) e di una campagna di studi e ricerche archivistiche destinata a sondare uno dei momenti più alti della storia artistica, letteraria e culturale della località emiliana e dello stesso ducato estense: quello promosso dalla sensibilità umanistica di Matteo Maria Boiardo, autore dell'Orlando innamorato, e di Giulio Boiardo, committente tra il 1540 e il 1543 delle pitture di Nicolò, il quale circa dieci anni dopo assumerà ruolo di protagonista, al fianco di Primaticcio, nella decorazione del castello di Fontainebleau, residenza della corte di Enrico II re di Francia.
Il recupero della Rocca ha riportato alla luce, nella saletta che la critica ha correttamente individuato come il Camerino del Paradiso, le tracce pittoriche decorate con la raffigurazione delle Nozze di Psiche nella volta e con figure di musicanti nei peducci di sostegno. Contrariamente a quanto è stato affermato dagli inizi dell'Ottocento fino a oggi, il saccheggio operato verso la fine del XVIII secolo dal duca di Modena non aveva spogliato completamente la rocca di Scandiano delle pitture dell'artista modenese.
 
L'evento ha suggerito la realizzazione della mostra "Nicolò dell'Abate alla corte dei Boiardo. Il Paradiso ritrovato", di cui proprio Angelo Mazza è stato il curatore con Massimo Mussini (catalogo pubblicato da Silvana Editore, 2009, 336 p., € 35,00). La mostra, aperta fino all'11 ottobre, presenta - attraverso 80 opere, di cui 53 di Nicolò dell'Abate e della sua bottega - tutte le testimonianze pittoriche e decorative provenienti da quello storico edificio e, nel contempo, dà conto degli interventi recentemente effettuati sui brani di pittura superstiti.