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ANGELI IN VOLO NEL CIELO FRIULANO


 ANGELIVOLTI DELL'INVISIBILEa ILLEGIO fino al 3 ottobre  
 
Presenti in ogni forma di arte, dalla pittura al cinema, dalla letteratura alla musica, gli angeli attraversano la Sacra Scrittura come pure la tradizione iconografica dell'Occidente e sono uno dei soggetti preferiti dal genio creativo di moltissimi "narratori dell'invisibile". La mostra che il Comitato di San Floriano propone ad Illegio (Friuli VG) vuole documentare attraverso ottanta opere le figure angeliche ricordate esplicitamente dalle Sacre Scritture, con artisti quali Botticelli, Lippi, Melozzo, Garofalo, Ghirlandaio, Correggio, Veronese, Savoldo, Gentileschi. Bernini, Ruberns, Tiepolo ed altri. I temi sono sviluppati in otto sezioni: "Angeli e arcangeli nell'Antico Testamento"; L'Annunciazione"; "Angeli nel Nuovo Testamento"; Regina Angelorum; "Angeli nel Nuovo Testamento: La Passione"; A servizio degli uomini"; "Al cospetto di Dio"; "Reliquiari".
L'antichissimo e piccolo borgo di Illegio (576 m), è una frazione del Comune di Tolmezzo (Carnia, UD), è incastonato in una conca tra i monti dell'alta Valle del Bût (sulle pendici occidentali del monte Strabût) e riserva molte sorprese sul fronte della storia, della cultura, della tradizione, del paesaggio. Illegio, è particolare anche per le sue risorgive sotterranee, dalle quali nasce una sorgente chiamata "Tòuf ", nome derivato dal tipo di sottosuolo, composto appunto da tufo. A 750 metri di quota sorge la Pieve di San Floriano (probabilmente la più antica del Nord Italia, databile alla fine del IV secolo d.C), scrigno di intatta bellezza medioevale, monumento nazionale, eretta su luoghi di precedenti culti rupestri.
 
foto da XOOMER.VIRGILIO 
Angeli in volo nel cielo friulano di Antonio PaolucciLa mostra di Caravaggio alle Scuderie del Quirinale ha chiuso con 580mila visitatori. Risultato senza dubbio stupefacente ma altrettanto stupefacente è la mostra che si è aperta a Illegio, provincia di Udine, il 24 aprile scorso.
Bisogna prima spiegare che cos'è Illegio. Illegio è un villaggio di trecento residenti sulle Alpi Carniche. Paesaggio mirabile, pascoli verdissimi, folti boschi e le grandi montagne sullo sfondo. Illegio è lontano, lontanissimo dai grandi centri abitati. Bisogna andarci apposta, scegliendo le strade, studiando il percorso. Ebbene, in questo luogo di arcaica struggente bellezza, in questo angolo di mondo che sembra tratto dalla grande egloga virgiliana, per iniziativa di un giovane prete, don Alessio Geretti, si fanno mostre che hanno per oggetto la rappresentazione figurativa dei grandi argomenti della Dottrina e della Fede. All'Apocalisse era dedicata l'ultima, gli Angeli sono i protagonisti della esposizione attuale destinata a rimanere aperta fino al 3 ottobre.Le mostre di Illegio sono ospitate in ambienti opportunamente attrezzati e climatizzati che facevano parte in origine della casa parrocchiale; ambienti sufficientemente grandi tuttavia da accogliere fra le sessanta e le settanta opere di pittura e di scultura.
Ciò che è stupefacente è la qualità e la varietà dei prestiti che don Alessio Geretti riesce a ottenere insieme alla cooperazione di prestigiosi studiosi italiani e stranieri che ogni volta si lasciano coinvolgere nell'impresa. Chi entra nella mostra di Illegio incontra capolavori che vengono dagli Uffizi e dal Bargello, dalla Borghese di Roma e dal Tesoro di San Marco a Venezia, ma anche dalla Tret'jakov di Mosca, dai Musei Statali di Berlino, dalla Thyssen-Boremisza di Madrid, da Budapest, dai Vaticani. Una fitta rete di amicizie e di relazioni coltivate con intelligente determinazione, insieme all'originalità del tema iconografico-dottrinale ogni volta affrontato, fanno lo stagionale miracolo delle mostre di Illegio.Quest'anno l'argomento sono gli Angeli, presenza costante nei testi sacri. Ben 215 volte nell'Antico Testamento ricorre la parola ebraica mal'ak che vuol dire "messaggero" e che i greci correttamente tradussero in angelos da cui il nostro angelo.
Nel Nuovo Testamento gli Angeli portano l'annuncio a Maria, festeggiano la nascita del Salvatore, consolano Gesù dopo le tentazioni diaboliche, vigilano il sepolcro vuoto e annunciano la Resurrezione, si dispongono in celesti gerarchie nella gloria del Paradiso.Per lo storico dell'arte l'Angelo è una presenza costante che abita i suoi studi, popola i libri della sua biblioteca e le foto del suo archivio. Nessuno li conosce bene come noi. Percorrere la mostra di Illegio significa incontrare (o piuttosto rincontrare) presenze angeliche di straordinaria suggestione. Dall'Arcangelo del l'Antelami del Museo Diocesano di Parma, bello come una scultura greca di età arcaica, al fulgore bizantino del San Michele armato che viene dal veneziano tesoro di San Marco, dalle icone russe dell'atelier di Novgorod all'ultimo riflesso costantinopolitano che ancora vive nelle schiere angeliche di Paolo Veneziano, nei Principati e nelle Dominazioni dipinti dal Guariento, alle tenere figure che sembrano dipinte con un pennello intinto in essenze di fiori presenti nelle tavolette del Museo Nazionale del Bargello, opera di quel sublime pittore trecentesco, noto come "Maestro del Codice di San Giorgio".La serie angelica continua ed è quasi un tuffo al cuore accorgersi che la ex casa parrocchiale di Illegio ospita capolavori del calibro del Tobiolo e l'Angelo del Savoldo alla Borghese, l'Annunciazione del Garofalo degli Uffizi, il Sacrificio di Isacco del Gentileschi della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola a Genova, l'Agar nel deserto confortata dall'angelo di Tiepolo della Scuola Grande di San Rocco.da IL SOLE 24 ORE
a Marisa Gordini, attenta lettrice, per avermi indicato un bellissimo libro, riccamente illustrato con i capolavori dell'arte relativi al tema "Angeli" Angeli: spiritualità e artedi Gianfranco Ravasi e Alessandro RovettaMilano: Arnoldo Mondadori editore, 1996