Dall'Olimpo

La Corsa di Charles Bukowski


La Corsa di Charles Bukowskisuccede così quando ti afflosci proprio come un grammofono Victrola a manovella (ve li ricordate?) e vai in centro e guardi i ragazzi picchiarsi ma le biondone sono sedute con qualcun altro e tu sei invecchiato come il bullo di un film: sigaro nel teschio, pancia gonfia, però senza soldi, nessuna saggezza di vita, nessuna capacità di stare al mondo ma come al solito quasi tutti gli incontri di boxe sono brutti, e al termine ritorni nel parcheggio te ne stai lì e li guardi andarsene via accendi l’ultimo sigaro, e poi metti in moto la vecchia auto, vecchia auto, uomo non tanto giovane che percorre la strada fermato da un semaforo rosso come se il tempo non fosse un problema e ti si avvicinano: una macchina piena di giovani, che ridono, e li guardi ripartire fino a che uno dietro di te strombazza e tu di colpi ripiombi in ciò che è rimasto della tua vita penoso, ti auto commiseri, e con il piedi schiacci a fondo l’acceleratore e raggiungi i giovani, sorpassi i giovani e tenendo il volante come tutto l’amore perduto gareggi fino alla spiaggia con loro brandendo il tuo sigaro e la tua arma, ridendo, li accompagnerai fino all’oceano fino all’ultima sirena, alga e pescecane, balena felice, fine della carne e del tempo e dell’orrore, e alfine loro si fermano e tu prosegui verso il tuo oceano, il sigaro che ti morde le labbra come un tempo faceva l’amore. Dalla Raccolta di poesie Tutti gli anni buttati via di Charles Bukowski