Mamma & Prof.

La gestione del ricordo


Ci sono adulti a cui piace narrare le proprie imprese rendendole epiche e ci sono adulti che ostentano riservatezza e non rivelano nulla del proprio passato.A me piace ascoltare le storie di famiglia, ma spesso mi rendo conto che nessuno è molto propenso al racconto tanto quanto io e Vittoria all'ascolto.Io non mi vergogno a raccontare cose della mia vita a Vittoria, anzi scrivo proprio per non essere dimenticata, per non cadere nell'oblio. Capita che quando racconto quello che è stato mi venga da piangere e se parlo dei miei nonni... piango sempre e a volte non riesco proprio a fermarmi. Ecco qual è il punto, alcuni adulti non vogliono raccontare per non trovarsi di fronte al dolore, alla necessità di piangere.Così tante cose che fanno parte della vita si perdono, come per esempio le siringhe di vetro, le ricordate? La nonna le usava, ricordo quando le bolliva prima di fare le iniezioni...
Aveva una cosa del genere, che naturalmente avevo completamente rimosso dalla mia vita. Eppure c'era. Perchè dimenticarlo?In questi giorni mi sto sforzando di ricordare episodi della mia infanzia da narrare a Vittoria, avida di sapere e mi son resa conto che nei miei ricordi mia mamma appare verso i 12 anni. Prima non c'è. Non ricordo di aver giocato con lei, non ricordo. E se la ricordo la ricordo in un angolo in cucina intenta a leggere oppure a ricamare. Quando penso alla mamma di vent'anni fa vedo una donna così diversa da quella cinquantenne di oggi... Nei ricordi dei miei primi dieci anni di vita c'è papà come mio compagno di giochi, c'è la nonna e c'è la zia.Quando Vittoria ha chiesto agli altri di raccontarle quando erano piccoli, tutti hanno inventato scuse... non ricordo... ho solo brutti ricordi... e via discorrendo. E' così negativo ricordare per gran parte degli esseri umani?A me, anche se fa male, pare utile.Peccato che non c'è più il nonno, lui si che non si sarebbe mai tirato indietro a simil richiesta...