Mamma & Prof.

Ode alla lavastoviglie


Sono tre mesi e 5 giorni che siamo lontani da casa e chissà quando mai torneremo.Per un "problemino" i lavori sono fermi, dal 24 febbraio e chissà quando mai ricominceranno e noi siamo qui, prigionieri di questa grande casa, impossibilitati a tornare nella nostra per almeno altri 4 mesi.E intanto la cosa si fa dura, non riesco a smettere di piangere. Ogni qualvolta devo lavare i piatti a mano non posso fare a meno di piangere, mi manca la lavastoviglie. Mi mancano tante cose di casa mia, come la pace e la luce, ma soprattuto lei, la mia lavastoviglie.Mi manca il mio letto, ma anche il mio forno. Mi mancano i monti, mi mancano le grida dei gabbiani che in questi giorni celebrano i loro amori e presto deporanno le loro uova.Prima di lasciare la mia casa ero assolutamente convinta che il periodo brutto della mia vita stava per concludersi, che finalmente tutto sarebbe acmbiato, vedevo la luce in fondo al tunnel, invece la luce sembra allontanarsi ancora di più, ogni giorno.Cerco di rallegrarmi con le piccole cose, ma alla fine la disperazione ha il sopravvento, non avrei mai dovuto andarmene da casa, avremmo dovuto stringerci ancora di più, con una stanza in meno. Del resto quante persone vivono in meno di 43 mq? Perchè non possiamo farlo anche noi?E così passeremo anche Pasqua fuori casa oltre che il Natale e speriamo di doverci passare solo l'estate e niente più.Fino ad oggi non sapevo quanto quella casa la sentissi mia. Fino ad ora non sapevo come mi ero abituata a quel luogo.