Mamma & Prof.

La mia scuola è diversa


In questi giorni sono andata nelle scuole medie a fare orientamento in uscita. Ho presentato la mia scuola, l'ho resa accattivante, in pratica stavo "vendendo" un prodotto.  Ci sono stati diversi momenti in cui sceglievo le parole da pronunciare, le cose da diree mi sentivo una fallita. Possibile che io debba "vendere" la mia scuola come se fosse un prodotto commerciale? Il sapere dovrebbe essere fruibile da tutti, di libera scelta, non una gara tra chi ha le "piume" più belle.A lungo termine la mia scuola è vincente. Al giorno d'oggi i professionali danno molte più opportunità che i licei. Ho un più alto tasso di occupazione tra i miei ex alunni del professionale che tra quelli delle altre scuole in cui ho insegnato, ma al giorno d'oggi tutti vogliono essere dottori, guadagnare tanto e si illudono che questo possa avvenire con una laurea piuttosto che una qualifica professionale.Il mio corso in particolare apre tantissime opportunità e più ci insegno e più mi piace e più mi rendo conto che doveva essere quella la mia strada già da piccola. Se avessi frequentato quella scuola oggi avrei avuto una carriera diversa, sicuramente sarei riuscita a lavoare nella moda, ma allora per i miei genitori era declassante... dovevo frequentare un liceo, non un professionale. E questa idea è viva più oggi che ieri, ed è con questa idea, con questo preconcetto, che devo lottare durante l'orientamento. In una società equa e giusta la scuola non si dovrebbe (s)vendere, ma dovrebbe essere accessibile secondo le attitudini di ogni individuo... chissà quanti bravi meccanici arrancano al liceo e sono insoddisfatti...