Creato da artemisia_gent il 31/08/2007

Mamma & Prof.

Il flusso di coscienza di una mamma alle prese con la vita di tutti i giorni. Casa, scuola, famiglia, ideali, viaggi e pensieri: ecco cosa potete trovare.

Messaggi di Ottobre 2014

La terza elementare

Post n°1682 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da artemisia_gent

Lo scorso anno Vittoria si è annoiata da matti in classe e speravo che quest'anno con l'introduzione dello studio la scuola diventasse più piacevole, ma non avevo fatto i conti conti con i nuovi programmi, la nuova metodologia didattica e soprattutto con i nuovi libri.

Sulla metodologia didattica io stenderei un velo pietoso. Se c'è una cosa che so fare nella vita quello è studiare. Su tutti i campi potete dire quello che volete, ma lo studio è la cosa che mi riesce meglio. Quindi ovviamente abbiamo da subito abbandonato i metodi suggeriti dalla maestra e ho imposto il mio metodo: si studia il giorno che il compito è stato assegnato (ieri le lotte per studiare storia che tanto è per martedì...), il giorno prima si ripassa soltanto. Volevo insegnarle il mio metodo di sottolineatura ma sui suoi libri c'è ben poco da sottolineare; le ho insegnato a costruirsi le mappe concettuali; si ripete con la mappa; si ripete senza mappa. Io con il tempo poi ho saltato la mappa, l'ho abbandonata all'università quando in genere studiavo 50/100 pagine al giorno (dipendeva dalla materia), ma a dire il vero non del tutto, di certe cose continuo ancora oggi a farmi degli schemi rapidi. Il metodo non è poi un problema, il vero problema sono i contenuti da studiare. Ogni argomento nel libro è trattato in un testo dalle 5 alle 10 righe tanto denso di concetti e parole chiavi che è impossibile tentare una qualsiasi sottolinatura e anche girare il discorso diventa per me arduo, figuaratevi per lei. Piccina lei cerca di usare altre parole, ma se devi ripetere definizioni c'è poco da rigirare il testo. Quindi diventa sconfortante studiare. Studiare un riassunto totalemente privo di espansioni lascia una sola via: imparare a memoria. Ma finchè sono 10 righe si può fare, ma poi quando diventano 30 pagine? Ora capisco perchè i miei alunni si scandalizzano quando devono studiare 30 pagine: gli è stato insegnato solo a studiare a memoria e studiare 30 pagine a memoria è impossibile.

Ieri è stata assegnata storia. Io adoro la preistoria, e il libro è ricco di immagini che io conosco alla perfezione. Ieri per esempio c'era l'immagine della Grotta delle mani e della grotta di Lascaux. Io non ho saputo trattenermi.... abbiamo visto un video sulla prima con tanto di archeologo sperimentale all'opera e poi un'animazione della grotta di Lascaux dove mentre la percorrevamo gli spiegavo le pitture e le funzioni. Lei si è divertita un sacco e io ancora di più. Inutile dirvi che mi piacerebbe da morire insegnare storia dell'arte ai bambini, Vittoria mi da sempre un sacco di soddisfazioni quando le spiego le cose. Quindi abbiamo perso tempo a vedere queste cose bellissime. Quando siamo andate a stuudiare c'era ben poco da capire, tutto da imparare a memoria. Che delusione... ora capisco perchè i mei ragazzi fanno così tanta fatica quando hanno da ricavare informazioni essenziali da un testo ampio.... gli è stato insegnato a studiare su testi schematici e riassuntivi dove non c'è molta possibilità di spaziare. Che delusione, che delusione...

Va beh io faccio del mio meglio con mia figlia, cerco di insegnarle un metodo che poi le diventi familiare man mano che cresce. Cerco di aprirle la mente con video e testi un pochino più ampii. Del resto anch'io non mi sono mai accontentata del mio testo scolastico, spesso usavo i libri che furono di mia mamma o di mia zia. E quindi adesso mi passo un'oretta al giorno a studiare con lei. E lei si diverte finchè c'è da fare mappe, sentire storie e cose simili, ma quando deve ripetere si stufa molto e perde la concentrazione. Per questo è necessario studiare un pochino tutti i giorni e non solo il giorno prima.

 

 

 

 
 
 

aggiornamenti

Post n°1681 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da artemisia_gent

Qualche giorno fa ho letto un libro che si intitolava "L'inconfondibile tristezza della torta al Limone" dove la protagonista sentiva le emozioni di coloro che cucinavano il cibo che lei mangiava. Ieri quindi ho cucinato muffin al cioccolato carichi di rabbia... infatti io li sento amari, e una torta alle mele gonfia di soddisfazione, perchè l'ho fatta mentre ero orgogliosa dei miei muffin neri di cioccolato che crescevano nel forno.

Poi ho letto un altro libro che si intitola "colpa delle stelle" dove la protagonista ha un tumore allo stadio IV alla tiroide con metastasi ai polmoni e dove è espresso anche fin troppo bene la difficoltà a respirare. Quella difficoltà che conosco benssimo, anche se io grazie al cielo non ho un tumore (da nessuna parte) ma che mi accompagna da troppo tempo. Non riesco a guarire. Nel momento che ho idealizzato che ero guarita perchè potevo nuotare senza affanno, perchè quel dolore che mi aveva accompagnato per tutto l'inverno era sparito da tanti giorni.... ecco subito dopo quel momento mi sono ammalata di nuovo. Quel fastidioso dolore è tornato, ho rifatto 2 cicli di antibiotici e se le cose vanno come i precedenti due.... giovedì arriverà anche il terzo. Negli ultimi 5 anni sono stata più malata che in salute e non ne ho più voglia.

Avete dedotto da queste cose che nell'ultimo mese sono stata più tempo a letto a leggere che altro, e nei rari momenti in cui trovo la voglia di fare qualcosa cucino dolci.
Vado anche a lavorare, ma fra malattie e allerte meteo sono più a casa che a scuola, e poi.... 12 ore settimanali volano via come niente, lavoro solo tre giorni su sei e il tempo libero mi pare molto più di quello occupato. C'è chi ucciderebbe per lavorare di meno, e io invece mi lamento perchè lavoro troppo poco, anzi, questa'anno lavoro anche per grazia ricevuta.

Se facessi un dolce ora sarebbe intriso di rabbia e vendetta.
Con chi ce l'ho?
Con la strega della maestra di Vittoria, ardentemente e incessantemente impegnata a non farmi vivere, impegnata in una guerra personale contro di me. Non so perchè ce l'ha con me. Mi odia. Me ne fa di ogni tipo. Ma lei non sa che al massimo mi piego ma non mi spezzo. E io che sono un'iraconda mi accendo come la paglia alle sue provocazioni.

 
 
 

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