Camelia

CONSUMI


Faccio un giro al supermercato.Siccome mi considero un’acquirente attento sono al corrente delle strategie di esposizione. Si basano sulla convinzione che l’essere umano è pigro. Quindi, se può, evita la fatica di prendere i prodotti posizionati più in alto, o più in basso. Quindi, lì, si mettono quelli che costano meno. Quelli più costosi ad altezza occhi/braccia.  Ci si sofferma più a lungo alle estremità dei corridoi.(testata di Gondola) Presa veloce e giù nel baratro del carrello.Forme e colori e luci seguono anche loro un progetto preciso. Alcuni prodotti devono avere colori rassicuranti, altri , più chiassosi. Vicino alle casse le cose meno ingombranti, da prendere al volo mentre ci si annoia in coda.Il  diabolico ingranaggio consumistico in cui mi stritolano, è progettato e manovrato con cura.Mostruoso. Questa idea che non appena varco la soglia del supermercato mi trasformo in un minus habens, per giunta pigro, mi procura un certo senso di disagio.