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Zorro
Un eremita sul marciapiede
( di Margaret Mazzantini)
“I barboni sono randagi scappati dalle nostre case, odorano dei nostri armadi, puzzano di ciò che non hanno, ma anche di tutto ciò che ci manca.
Perché forse ci manca quell'andare silenzioso totalmente libero, quel deambulare perplesso, magari losco, eppure così naturale, così necessario, quel fottersene del tempo meteorologico e di quello irreversibile dell'orologio.
Chi di noi non ha sentito il desiderio di accasciarsi per strada, come marionetta, gambe larghe sull'asfalto, testa reclinata sul guanciale di un muro?
E lasciare al fiume il suo grande, impegnativo corso. Venirne fuori, venirne in pace. Tacito brandello di carne umana sul selciato dell'umanità.”
Un bel post di Utark mi ci ha fatto pensare. Quando è che si valica il confine da cui non si torna indietro? Quando accade che si mollano gli ultimi pezzi che fanno sentire appartenenti alla “normalità” e ci si lascia andare, sotto lo zero?
R.E.M***EVERYBODY HURTS
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