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Torino, perché?


Torino, perché?In occasione del G8 di Genova ci fu una grande manifestazione che sfociò nella repressione di stile sudamericano.Ma non è di questo che voglio parlare, infatti a Torino in questi giorni non era previsto nulla di ufficiale, nessun G1-G1000, nessun Papa, Zar, Presidente del mondo e così via.Quindi, perché a Torino?Difficile rispondere, ma proviamo...Il malcontento, qui in Piemonte, è molto elevato. Le aziende chiudono. Aprono attività nuove, ma poche. E richiedono specializzazioni elevate oppure contratti a tempo determinato o in nero, comunque da fame.Gli anziani ex operai mantengono i figli, ma le loro pensioni sono basse.Milano più che nel passato attira i capitali ed il lavoro del nord Italia.Queste condizioni sono però presenti in moltissime zone del paese. Qual è la differenza?Qui la gente è normalmente molto paziente, ma le acque chete, quando si agitano, lo fanno in maniera imprevista.Dall'altro lato chi è vittima dei disagi si lamenta poco e se ne fa una ragione: si sveglia 1 ora prima e torna a casa 2 ore dopo; trova una strada chiusa, ne cerca un'altra, senza perdere troppo tempo a lagnarsi.E' la mentalità pragmatica piemontese, "travaiuma" (lavoriamo). Vincente anche soltanto perché coloro che sono venuti a vivere da fuori e la loro prole, milioni di persone, l'hanno fatta propria e la rispettano moltissimo.Le manifestazione hanno avuto quindi un certo successo e i danni sono tutto sommato piuttosto limitati.Detto questo personalmente sono contro forconi, autonomi, studenti lavativi, arringatori, guru, ecc...Sono anche contro i blocchi stradali, lo stop ai mezzi pubblici ecc..., cui prodest? A che cosa serve danneggiare chi non comanda alcunché, chi viaggia in bus, treno ecc...? A votare qualcuno piuttosto che qualcun altro? E chi?: Grillo? Berlusconi?E' limitare la libertà altrui, soprattutto facendo chiudere negozi di poveri diavoli che oggi sono soffocati dalla concorrenza imbattibile dei mega centri commerciali.Dunque una protesta sgangherata, pericolosa, inutile, dannosa, in una Torino che però ... non ne può più.