As Fidanken

La cortina di gas


La cortina di ferro era una barriera immateriale che separava simbolicamente l'EST Europa, sotto l'influenza dei Sovietici, dall'OVEST,  sotto quella degli Americani. Pur non essendo comunista, non sono neppure molto filoamericano: riconosco sì che senza gli Yankee non saremmo stati in grado di liberarci dal giogo nazista, ma so anche che l'Europa è sempre stata strategica per gli interessi oltreoceano.   Dalla fine della guerra fredda c'è stato un riavvicinamento tra Europa dell'Ovest e nuova Russia, se non altro per ragioni commerciali. La Mosca di Putin non mi piace per le sue limitazioni ai diritti dell'opposizione politica e culturale ed ho sempre criticato il Berluska quando ha provato a sdoganare il novello Zar. Ripensandoci però non mi sento più di dargli tutti i torti. La Russia assomiglia molto al Brasile: offre un mercato in grande espansione, ha grandissime risorse naturali (per questo titolo il post "cortina di gas"), è vicina, molto più dell'America, senza oceani di mezzo, da sempre ambisce ad avere sbocchi sul mare ad ovest ed ha una storia per molti aspetti simile a quella del resto dell'Europa. Dal lato culturale basti pensare agli scrittori, drammaturghi, ai compositori russi (c'è mai stato un Tchaicovsky in America?); e da quello sportivo dove da sempre gli ex sovietici sono fra i primi nel mondo, pur essendo molto meno ricchi di altri. Pragmaticamente (turandosi il naso): siamo sicuri che ci convenga stare ancora attaccati alle "tette" degli USA, paese ricco, ma che non è in grado di offrirci commercialmente un gran ché, visto che le esigenze di difesa dalla Russia diminuiscono giorno dopo giorno (per fortuna)? L'Europa da sola ha pochi anni di vita a meno che non trovi un alleato forte ed in espansione. Il Brasile, che culturalmente ci potrebbe piacere molto più del regno di Putin, è oggettivamente troppo lontano. Gli USA hanno i loro problemi, pochi soldi per pensare ai nostri e soprattutto saremo sempre meno strategici per loro. Pensiamoci.