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Bagnai e l'Euro - riflessioni


Bella intervista l'altra sera a Mizar (RAI 2), trasmissione culturale relegata all'una di notte (ma meglio tardi che mai!).Alberto Bagnai, economista, docente universitario, autore di libri, musicista, intellettuale, blogger, spiega con chiare parole perché l'Euro si è rivelato un fallimento.Da sempre sono PRO euro e trovo demagocico Grillo quando vi si scaglia contro, così come trovo furbastro Salvini quando fa altrettanto.Però ieri, dopo aver sentito i 20 minuti di intervista, ho dovuto riesaminare il mio pensiero. La SvizzeraBagnai afferma che un conto è l'Europa, altro è l'Euro, di cui non si sentiva bisogno. Cita come esempio il Regno Unito e la Svizzera, che sono da sempre nazioni europee, ma non sono entrate nella moneta comune. Dice inoltre che il nostro continente è un coacervo di lingue e culture molto differenti, di popoli che per millenni si sono fatti la guerra, quindi non è semplice mettere su un'Europa unita, figuriamoci una moneta unica, con tutti gli interessi sovrapposti che vi sono.Non ha tutti i torti. Però bisogna ricordare che molti nuovi paesi hanno chiesto e stanno pian piano entrando nel sistema Euro: sono tutti dei poveri illusi o qualche vantaggio questa moneta lo dà? Inoltre Inghilterra e Svizzera si sono da sempre isolate, per cultura ma soprattutto per interessi (vedi paradisi fiscali) per cui forse non sono da prendere come buon esempio. Un greco a TurkuBagnai afferma che un negoziante di New York potrebbe spostarsi a Los Angeles e fare lo stesso lavoro, parlando la stessa lingua, trovando gente con la sua stessa cultura. Potrebbe fare altrettanto un droghiere greco che si sposta in Finlandia?Ha ragione, ma io credo che sia solo una questione di tempo: già da decenni le popolazioni del sud si spostano al nord per trovare lavoro, prima solo manovalanza, ora molti ricercatori laureati... I greci impareranno l'inglese, i finlandesi lo parlano già! Harakiri italianoBagnai insiste nel dire che l'euro in Italia l'hanno voluto Prodi, Monti, Padoa Schioppa. Elegantemente non li accusa di harakiri, ma ne illustra il pensiero: costoro dicevano che, a fronte della globalizzazione e della concorrenza straniera, l'Italia avrebbe dovuto irrobustirsi incrementando l'efficienza e la dimensione delle proprie imprese, finora troppo piccole ed insufficientemente tecnologizzate per poter reggere alla concorrenza orientale. Nel sistema euro, dopo un po' di sofferenza, l'Italia, la Grecia, la Spagna avrebbero dovuto migliorarsi.Finora non è successo, anzi, tagliando, licenziando ecc. la popolazione ha perso potere di consumo ed il sistema si è avvitato su se stesso: se ho lo stipendio più basso compro meno di prima, è ovvio. E non è detto che "piccolo" non sia "bello", l'impresa famigliare italiana ha per decenni avuto gran successo competitivo. A livello di nazioni Bagnai cita l'Olanda e la Corea del Sud, che non sono proprio dei macigni. E comunque, dice, anche unendo tutta l'Europa la Cina sarà sempre molto più grande.Su questo punto mi sento di dargli ragione, ma mi chiedo se rimanendo con la Lira non avremmo comunque perso competitività. L'importazione di massa dall'est è iniziata 20 anni fa. Gli effetti si sono visti solo dopo l'entrata dell'euro, ma vi sarebbero stati comunque. Nel frattempo Berlusconi diceva che non fosse il caso di preoccuparsi, i ristoranti erano comunque pieni... L'esempio della Corea del Sud, fa, inoltre, acqua. E' una nazione con cultura e popolazione completamente diverse dalle nostre. provate a chiedere ai nostri operai di lavorare come fanno là... Forse l'Europa dovrebbe comprendere anche la Russia, paese purtroppo ora in mano ad oligarchie poco illuminate, ma che culturalmente è molto europeo ed ha risorse immense. Sulla dimensione migliore per un'azienda non credo vi siano regole: vi sono aziende piccole che sono molto competitive sia perché capaci, sia perché sfruttano i lavoratori. Vi sono aziende grandi molto all'avanguardia sia perché ben organizzate sia perché sovvenzionate. Meglio non generalizzare. Deutschland uber AllesI tedeschi, secondo Bagnai, sono i principali destinatari dei (pochi) vantaggi dell'Euro. Esportano più facilmente, non devono investire perché ne hanno meno bisogno di noi. Scaricano le colpe sui PIGS, paesi inefficienti, salvano le banche straniere solo se queste sono debitrici verso quelle tedesche.Tutto vero, concordo che un popolo super organizzato, ma dimostratori capace di sterminare mezza Europa per puri cinismo e cattiveria, non sia sempre da prendere come esempio. Ma ciò non toglie che i treni tedeschi, metro, bus siano puliti e puntuali, che molti italiani migrino in Germania perché c'è lavoro, poca burocrazia, perché là sono premiati i capaci e non i raccomandati e così via. Non ci piaceranno, ma fanno meglio di noi, anche nell'integrazione degli stranieri, da cui prendono il meglio. Guardate la loro nazionale di calcio... corrono ed a forza di correre, segnano; noi palleggiamo con gran autocompiacimento, ma rimaniamo a metà campo!