As Fidanken

intelligenza minore


L'intelligenza "minore" o "pratica" o "di tutti i giorni" non è quell'intelligenza "superiore" che alcuni individui hanno; penso ai premi Nobel, ma anche a ragazze/i intelligentissime/i, ingegneri, scienziati, manager, abili oratori, politici dalla vasta visione ecc...Di costoro ce ne sono tanti, per fortuna, ma purtroppo spesso se ne vanno all'estero.Io non sono mai stato uno di loro.Certo, a fronte di 10.000 più in gamba di me, ce ne saranno 50.000 meno capaci, a spannone, s'intende. Dovrei essere già soddisfatto.Però non ho mai sfondato in nulla e, a quasi 60 anni, ogni tanto mi chiedo perché.Non ho risposte: è così e basta; non posso dare colpe ad altri, genitori, insegnanti, amici ecc... sono così e stop. Chi nasce quadrato, non muore rotondo.Ho fatto comunque tante cose nella mia vita e, se dovessi morire domani, comunque potrei ritenermi soddisfatto.(Comunque faccio le corna, tante ne ho fatte, ma tante ne voglio ancora fare).Penso però di aver maturato negli anni una sorta d'intelligenza minore, quella che ti fa fare la cosa meno peggio al momento giusto, anche banale, mentre si guida, mentre si cammina, mentre si fa la spesa, mentre si lavora, mentre si cicina, mentre si parla con altri, con i figli ecc...Quell'insieme di gesti istintivi che portano beneficio, seppur minimo, a te e a chi ti sta intorno, che se tutti facessero ...Molto spesso noto nelle persone di successo che non badano a questi particolari, puntano al bersaglio grosso e, seppure intelligenti e ben istruiti, non sempre sono beneducati, per fare un esempio.Eppure l'intelligenza "minore" è, insieme all'elasticità mentale, ciò che rende evoluta una popolazione, che la rende più adattabile al suo habitat, che gli consente di ridurre i rischi, i danni delle avversità, di essere più efficienti ecc...Un po' quella che Piero Angela cercava di far passare dallo schermo alle teste degi propri spettatori, tante piccole cose che, fatte con buon senso, migliorerebbero la vita nostra e dei nostri pronipoti.Ogni tanto m'imbatto in qualcuno che la possiede, con stupore, perché è sempre più raro.Oggi vige la tolleranza assoluta, non la tolleranza zero (che sarebbe eccessiva e biasimerei comunque), ma quella totale: io permetto che tu faccia questo, anche se contro il buon senso e in generale contro la comunità, proprio perché domani tu potrai/dovrai tollerearmi quando lo farò io.Una specie di omertà molto peggiore di quella dei cittadini di Castelvetrano che, li comprendo, come potevano denunciare il superboss sapendo che immediatamente si sarebbe saputo e che avrebbero dovuto abbandonare tutto e diventare invisibili? Quella è omertà coatta: si è costretti a tacere per sopravvivere. Facile parlare bene a 1000 km di distanza.L'omertà del cittadino comune, oggi, è un'altra cosa: io ti lascio fare, subisco, domani quando sarò io far quel che fai tu, qualcun altro subirà, e così via. La delinquenza non c'entra, sono i genitori che tramandano ai figli questi comportamenti che poi diventano la norma.La maggior parte della gente sterminerebbe (come ha fatto Hitler) gli Zingari, ma non si sofferma a pensare che un bambino che nasce e cresce in un certo contesto, vede quest'ultimo come quello naturale.Bene, chi non vede ciò, neppure vede che cosa "passa" ai propri figli: scarso rispetto delle regole, scarso rispetto delle indicazioni di coloro che studiano, indifferenza, menefreghismo ecc... I loro figli cresceranno in un ambiente che per loro sarà quello naturale, come i figli degli zingari che, però, sono molto più poveri.