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Pasquale Cinquegrana, poeta "inventore"


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Carmela è na bella figliola.... Tutti i giovani del quartiere la corteggiano ma nessuno la sposa. Perchè mai???  Pecchè... pecchè... 'ndringhete-ndrà.... La risposta al quesito non significa nulla, è una allusione che ognuno può cogliere come preferisce. E' il poeta Pasquale Cinquegrana a coniare la bizzarra parola che qualcuno sostiene essere di origine onomatopeica. Cinquegrana la inaugura nella canzone "'ndringhete-ndrà" come risposta evasiva ad una domanda imbarazzante. Il brano avrà un successo clamoroso e, soprattutto,  inaspettato per l'umile maestro elementare costretto a ripetizioni pomeridiane per rimpolpare il magro stipendio.E' un trionfo anche "Napule bella", musica di Giuseppe De Gregorio, il brano con cui nel 1898 Cinquegrana vincerà il concorso bandito dal periodico di Bideri "La tavola rotonda"."Napule è cumm'e a femmena / te fa venì 'o gulio (la voglia...) / Apprimma core mio / e doppo frustallà (vai via...imitando il gatto...)". La canzone, appena uscita, viene giudicata addirittura migliore di "'O sole mio"... Alle soglie del '900 Cinquegrana e De Gregorio provano a rinsanguare la vena popolaresca.  Rosinella langue, accusa strani e indefinibili malori, niente paura, ci vuole "'A cura 'e mammà"... Cioè??? " Ce vurria pe' farve durmì. tiritippete e lariulì, chella cura ca fece mammà, tiritippete e lariulà"... Ognuno può sostituire le onomatopee con la ricetta che vuole... Qualcuno però non ha dubbi sulla cura prescritta... ^__^