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Era la festa di san Gennaro


canzone                         Meravigliosa Gabriella  E’ una canzone dal testo un po’ sconnesso, e infantile nella ripetizione sonora delle due sillabe, Zazà, evocatrici del trambusto dei piatti di un’orchestrina popolare  che sfila tra le vie del paese. Dove sta Zazà, il brano più famoso di Raffaele Cutolo (per carità, solo omonimo del camorrista …) è come un sospiro di sollievo collettivo, un’esplosione di eccitazione e un atto di scaramanzia nella immensa confusione che segue la fine della guerra.  C’è dentro la festa di san Gennaro, la banda per la via, aria di fiera paesana … Ritornano i partiti, le elezioni, dappertutto si organizzano manifestazioni  pubbliche, comizi, cortei. Se ne va il Re, comincia la nuova era della ricostruzione. A Napoli, questa canzone a tempo di marcetta divenne la mania di tutti, imprestò il nome ad un profumo, ad un liquore perfino ad un giornale. La scritta “Dove sta Zazà” si leggeva dappertutto, specie sui muri … Nel giro di pochi mesi la parola Zazà passò ad indicare le ragazze  che si accompagnavano ai soldati americani, le cosiddette “segnorine” … Nel 1945, un reduce della prigionia in Germania diede credito a certi pettegolezzi sul conto della fidanzata, si recò nei pressi del negozio dove lei lavorava e le sparò un colpo di pistola gridando  con disprezzo “Sei una Zazà!”. La ragazza sussurrò, appena riacquistati i sensi, “Non sono una Zazà, diteglielo al mio fidanzato, che non sono una Zazà!” …