Affreschi Yin

LIBERATIO MEMORIAE


Ebbe subito a cuore di palesare la sua volontà. Certo, volontà. Non potrei chiamarla altrimenti, visto che, dopo un decennio,  non è cambiata neanche di una virgola.Non c’è che dire: aveva  le idee  chiare l’Amico. Quasi su tutto. Perché poi qualcosa è sfuggita a quella corazza che lo accoglieva.Mi chiedevo come se la passasse lì dentro.Mi disse a chiare lettere e incurante di sapere da dove provenissi: “ Rapporto libero, aperto, ma quando sei con me, sei mia.” Quella libertà lasciava sottendere cose non condivise e si affiancava stranamente al più grande possesso, come se l’uno non dovesse per forza escludere l’altro.Amava i contrasti , passando dall’uno all’altro con la stessa bramosia, ma l’ombra lo attraeva più a lungo, o per meglio dire : lo inghiottiva. E lui, a sua volta, inghiottiva ciò che considerava suo. Pretendeva fedeltà assoluta ai suoi principi, con le parole cercava di spiegare il suo intendere  e  mi chiedevo se fosse  il suo pensiero ad essere contorto oppure  l’emotività a renderlo così impetuoso e impaziente da non consentirgli chiarezza.Io sapevo che dietro il suo sorriso innocente covava un’ambizione senza scrupoli, dalle zanne di leone, capace di mettermi in fuga o di attanagliarmi.Sebbene amassi la musica e con essa le sovrapposizioni tonali, non riuscii a fondermi con la sua polifisicità barocca.    Mi distoglieva, ma si lasciava conoscere dal mio sentiero conosciuto così bene e anelante ad un’intensità più psichica che di fatto.Il suo cruccio era e rimane quello di non essere riuscito, nonostante fossi piena di peccati, a farmi sentire colpevole.