Affreschi Yin

PROSECUTIO TEMPORUM e Minimal Music


 La musica che cerca di riprodurre mio figlio è una miscellanea di brani esistenti da cui preleva una cellula madre che, ripetuta ossessivamente, produce trance.L’aggiunta di una nuova cellula, all’inizio inghiottita da un ritmo tribale, si manifesta lentamente, salendo in superficie.Ciò che ammiro in questa scelta è la coesistenza fra un ritmo maschio e profondo e una melodia urlata, femmina e popolare.La necessità di essere inghiottiti, transeuntati in lidi dove il movimento ripetitivo è richiesto, lo stordimento mentale garantito ( a chi non si pone troppe domande), mi dà il senso di una civiltà o di una cultura dove non resta, per il momento, altro da fare che rievocare, riesumare le uniche cellule valide di brani, dalla breve ma intensa vita, in  uno zibaldone che spinga il corpo a muoversi.Unendo, macinando e mixando dire la propria.Sono, non proprio incuriosita, ma interessata a scoprire cosa lo tiene nella ripetizione in modo così passionale.“ Levati di torno, non darmi consigli, questa è minimal music! ”“ Bene. E che vuol dire? Che le variazioni devono essere poche e minime? Ma quelle poche e minime non dovrebbero scatenare il delirio dei sensi? E’ quello che aspetto! “Dovrei appartenere ai suoi millesimi di anno per captare al volo le sue intenzioni. Dovrei essere cresciuta e aver visto il sole alzarsi solo nei giorni che la sua generazione ha condiviso. Non sono una reietta, né una che non si interroga. Forse dovrei smettere di farlo per poter interagire col suo costume.Lui registra, compone e guarda, oltre che ascoltare, i segnali provenienti da un apparecchio che, se sapessi usare, sarebbe il mio incanto e un lasciapassare nel proseguire del tempo.