Free Thoughts&Dreams

Autoanalisi


Non mi sento insensibile... semmai penso sia il contrario: spesso mi impongo di stare lontana dalle situazioni in quanto le capisco così velocemente che rischio di venirne fagocitata: comprendo le persone meglio di quanto vorrei ed anche se a volte cedo alla debolezza di non voler credere al mio istinto, questo si rivela quasi sempre infallibile... è veramente difficile che mi sbagli su di una persona, anche quando questa si celi dietro una maschera di carineria, di falsa gentilezza... la gente ha disimparato a riconoscere i toni di voce, mentre spesso sono proprio loro i migliori rivelatori di una situazione falsata dalle cosiddette "buone maniere", dal "il cliente ha sempre ragione", dalle convenzioni sociali e così via... forse mi sono un po' montata la testa in questo senso, ma ho sempre "sentito" la voce di chi scrive ed il tono che il relativo scritto mi ispira... una sorta di sonoro che percepisco allorché legga o scriva qualcosa (che sia un romanzo, un articolo di giornale, un commento ecc)... quando scrivo, io "sento" di dover scegliere certe parole anziché altre (sinonime!) in quanto trovo che rivelino il mio sentimento del momento e rispecchino completamente il mio pensiero... ogni parola è a volte ponderata, altre volte meno, ma sempre quella che VOGLIO mi rappresenti in quel momento... quante volte ci ho impiegato ore a scrivere un mio pensiero?!? Leggo, rileggo e cerco di capire se sia veramente comprensibile come vorrei... quante correzioni! Sarà stata la scuola della malacopia a rendermi così "paranoica"?