PETER PAN PARTENOPEO

AL TEATRO TRIANON UN PROGETTO TEATRALE PER GIOVANI


Un recupero della tradizioneUn progetto teatrale per giovani, ha visto finalmente la lucesabato 18 e domenica 19 febbraio presso il Teatro Trianon.La storica struttura napoletana ha, infatti, ospitato due spettacolidella scuola di recitazione “Nino e Carlo Taranto”.Diretti da Corrado Taranto, figlio di Carlo, e con la collaborazionedi Francesco Spera, dell’associazione di volontariato Peter Pan Partenopeo Onlus, quaranta attori dilettanti, dopocinque mesi di lavoro, hanno portato sulla scena “Qualcunoha visto il Papa?” e “Varietà”.Nel primo caso si è trattato di una commedia in puro stileamericano, il secondo giorno è stata realizzata una tipica rappresentazionedi avanspettacolo, col tipico personaggio deldisturbatore collocato fra gli spettatori.«Questa iniziativa – ha sottolinato Paolo Animato, addettostampa del teatro – costituisce un recupero della tradizione delTrianon, un pezzo di storia di Napoli. Qui sono passati i vari DeFilippo, Taranto, Viviani».Al termine delle serate sono state consegnati due riconoscimentia Taranto e Spera. Il teatro Trianon, come tanti altriluoghi di cultura napoletani, ha il suo destino appeso ad unfilo.Ma nonostante le difficoltà l’entusiasmo non manca, cometestimonia lo stesso Carlo Taranto: «C’è stata una grossa presenzanonostante un periodo difficile. Ben quaranta le personeche si sono iscritte alla manifestazione, nonostante una scarnapubblicità, affidata solo al moderno tam tam di facebook e altradizionale volantinaggio».«In un primo momento gli attori hanno considerato tuttociò con goliardia – ha aggiunto con soddisfazione CarloTaranto – ma in seguito anche loro l’hanno vissuta come un impegnoserio. Siamo riusciti a far rivivere la tradizione di Napolie quella dello storico teatro Trianon».Dopo gli applausi, alla fine dello spettacolo di domenica,Taranto, però, ha dato spazio anche ad una stimolante edamara considerazione: «Venite a vedere anche quelli che nonescono nel rutilante mondo della televisione. Non facciamociappiattire dalla televisione.Venti anni fa le compagnie teatrali venivano a testare lo spettacoloa Napoli, e solo in caso di successo avrebbero continuatola tourné. Oggi più nessuno passa dalle nostre parti. Se il metroper giudicare uno spettacolo nella nostra città è costituitoda cabarettisti o neomelodici, allora non mi sento napoletano.Il vero teatro è ben altro».Davide Espositohttp://www.chiesadinapoli.it/napoli/allegati/29409/26%20Febbraio%202012.pdf