Ass.Maria Ruggieri

Lettera aperta al dr.Casali


Lettera aperta al dr.CasaliDirettore reparto sarcomi INT Milano  La prematura e tragica morte della mia adorata figlia Maria mi pesa come un macigno sul petto per aver confidato nel centro da lei diretto, che mi fu presentato come l'unico in Italia, specializzato nella cura dell'angiosarcoma alla mammella.Finalmente, ho ricevuto la cartella clinica di Maria, ricoverata presso il suo reparto il 6 novembre 2007 e sottoposta, sotto la sua presunta sovrintendenza, a sei cicli di chemioterapia, essendomi stata inibita la sua conoscenza.Se è vero quanto, brutalmente, riferito dalla dr.ssa Di Leo e dall'equipe medica, durante il ricovero,e, cioè, che mia figlia non aveva speranza, perché l'avete sottoposta a sei devastanti cicli di chemioterapia che Le hanno provocato sei mesi di martirio e ridotto la vita?La S.V. è convinta che la cura somministrata a mia figlia non sia stata accanimento terapeutico o improvvida sperimentazione?Le risulta che la dott.sa Stacchiotti, nella visita di fine novembre 2007 ci rassicurò che le metastasi erano sotto controllo, essendosi bloccate, per effetto della chemioterapia che avete somministrato a Maria?Le risulta che altri centri eseguono cure e tecniche diverse per tale patologia con maggiore efficacia curativa?Spero voglia compiacersi di un riscontro per tacitare il mio tormento, affinché mi convinca che il suo operato sia l'effetto di circostanze ineluttabili, riferibili, più che a profili di sottovalutazione diagnostica e curativa, alle reali potenzialità della medicina e della ricerca nel campo dell'angiosarcoma alla mammella, verso cui l'associazione Maria Ruggieri, sorta dal dolore per dare un senso al mistero della sua morte, è impegnata a sviluppare una nuova sensibilità del mondo sanitario ed istituzionale per lo studio delle neoplasie rare.