Ass.Maria Ruggieri

Lettera aperta al dott. F. Schittulli


Lettera aperta al dott. F. Schittulli chirurgo oncologo IRCSS "Mater Dei" Bari   La prematura e tragica morte della mia adorata figlia Maria mi pesa come un macigno sul petto, tanto più in quanto avverto un senso di colpa per aver avuto fiducia in lei, nonostante qualche avvertenza.Ma lei, che, ora, si dedica ad un probabile, gravoso impegno amministrativo nella qualità di Presidente della Provincia di Bari, che, comunque, dovrebbe confliggere con la sua missione oncologica, non avverte alcun senso di colpa per la morte di Maria?Non ritiene di aver eseguito un dannoso intervento chirurgico, non disponendo di un ausilii multidisciplinari, che potrebbe aver disseminato le cellule neoplastiche nel martoriato corpo di Maria?Non ritiene che la prevalente causa della morte di Maria sia dovuta alla disconoscenza, prima dell'intervento, della reale patologia tumorale di Maria, non essendo stata eseguita la giusta  stadiazione preventiva (TAC - Biopsia ed altro) accertativa della natura neoplastica del tumore, forse, nella convinzione che si trattasse di neoplasia benigna?Non ritiene che, oltre alla disconoscenza della patologia tumorale prima e durante l'intervento chirurgico, lei e la sua equipe non eravate attrezzati ad eseguirlo, poiché, probabilmente, richiedeva altre tecniche e cure, preventive, contestuali e successive?Le risulta che, nonostante l'individuazione di un tumore filloide durante l'intervento, avvenuto il 16 luglio 2007, l'incontro con l'oncologo fu fissato, con tanta disinvoltura il 3 settembre 2007?Spero voglia compiacersi di un riscontro per tacitare il mio tormento, affinché mi convinca che il suo operato sia l'effetto di circostanze ineluttabili, riferibili, più che a profili di sottovalutazione diagnostica, chirurgica e curativa, alle reali potenzialità della medicina e della ricerca nel campo dell'angiosarcoma alla mammella, verso cui l'associazione Maria Ruggieri, sorta dal dolore per dare un senso al mistero della sua morte, è impegnata a sviluppare una nuova sensibilità del mondo sanitario ed istituzionale per lo studio delle neoplasie rare.