Assenza di gravità

Brasile 2014, tra Favelas e pallone


Ora che la squadra dell'Italia è rientrata  a casa, tra non poche polemiche, e non partecipa più alla competizione per la coppa del mondo, si potrà parlare in modo meno schizofrenico, dei mondiali in Brasile. Discuteranno dei mondiali quelli veramente interessati, forse meno tifosi in senso stretto,  ma più attenti a tutto quello che si muove attorno ad una arena mediatica dentro la quale le cose vengono discusse e rielaborate senza un equilibrio... perché questi mondiali hanno diviso in due il grande pubblico del calcio, tra chi parla solo del mondiale, senza considerare il contesto di cui è contornato e quelli che ne dicono peste e corna, denunciando i problemi della Nazione ospitante, senza accorgersi che le favelas non sono nate ieri. Personalmente ho guardato e guardo con interesse, il movimento interno che ha portato in piazza migliaia e migliaia di  giovani  delle favelas a protestare per i costi eccessivi della manifestazione (costata 2,7 miliradi....  più delle due ultime  messe insieme: per Germania 2006  1,1 miliardi mentre per il Sudafrica 2010 1 miliardo) costi che sono alla fine ricaduti sulla popolazione (il costo sostenuto, che doveva essere principalmente dei privati, è stato  assorbito solo per l'8% dai privati, mentre il 92%  è stato finanziato con il debito pubblico e con tagli alla spesa . Sono cresciuti i prezzi,   e le infrastrutture pensate e iniziate non sono ancora state portate a termine. Quelle ultimate, come gli stadi per esempio, sono diventati inaccessibili a tantissimi,  per via dei costi troppo elevati per le loro tasche....240 euro è il prezzo più basso di un biglietto, contro uno stipendio medio di 400 euro Il Brasile è un paese difficile e contraddittorio, dove ricchezza ed estrema povertà si mescolano e convivono ... con il 20% della popolazione più ricca che controlla il 55% della ricchezza nazionale ed il 20% più povero a cui è relegato un misero 4,5% ... in termini di diseguaglianza il paese occupa il 17esimo posto su scala mondiale.  Pese in forte crescita,  ma che resta un paese con grandi squilibri, ed è questa la vera partita   che gli auguro di vincere:  raggiungere un modello di società più equa e solidale.